(Aagoo 2021)
Gli Iran non paghi dell’ottimo lavoro svolto con “Aemila”, hanno pensato di prendere quegli otto brani e di affidarli ad otto musicisti tra i più rappresentativi della scena elettronica/avant italiana, affinché li riealborassero. Questi, a loro volta hanno dato un notevole contributo immaginando nuovi viaggi, semplicemente andando altrove (ogni brano ha il nome di un paese diverso), spesso molto lontano da dove portavano le versioni originali dei brani.
Si parte con Qom, ripresa da Ongon in un electro-rock rocambolesco e confuso, grazie all’uso dei suoi guembri. A seguire Oh My Blast, a cui i Vonneumann danno un’impronta glitch.
Elio Martusciello scava tra i detriti di una città radioattiva e scrive un requiem per un pianeta morente nella dilatata ed evocativa Magnitogorsk, mentre Simone Lalli con la sua elettronica metallica e pulsante da un’impronta ossessiva Xenopolis.
Luigi Ceccarelli rende inquietante Regium Lepidi Revisere con sibili e spezzettamenti e Cristian Maddalena fa vibrare in modo inquietante Acanthus.
Infine, Claudio Rocchetti crea atomosfere evocative per Aral e Roberto Fega punzecchia con grazia Bam.
Non si tratta di un classico album remix, ma di una rilettura, spesso anche delirante e onirica dei brani di “Aemilia”.
Voto: 6,5