(Weyrd Son 2022)
Con il terzo disco sulla lunga distanza gli ZM sono riusciti ad affinare il loro approccio musicale, limitando la loro propensione all’impulsività, in favore di una scrittura di canzoni più formale, tuttavia, l’aspetto epico è rimasto ben saldo nelle loro corde, come dimostra l’acclamata colonna sonora originale di “Holy Mountain” di Alejandro Jodorowsky (pubblicata nel 2019 con il titolo “The Ascent”).
A questo risultato il trio è giunto anche grazie alla produzione di Randall Dunn (Sunn O))), Marissa Nadler).
Nei sette brani in scaletta vengono evocati spesso i momenti più epici degli Swans e l’introspezione metal dei Neurosis, ma il trio ha l’abilità di rielaborare queste sonorità, in maniera meno ombrosa e decisamente più solare, ascoltare per credere la vibrante Order o la crasi tra alt-pop circolare e il lento post rock di Henri Matisse.
Nel lotto trovano spazio anche una ballata, l’ottima Lil Jesus, e i momenti enfatici di The Fugitive.
Nel complesso si tratta di un lavoro maturo e ben strutturato.
Voto: 7