(Farpoint Recordings 2022)
Raffinata produzione multimediale per musica amplificata e nastro, questa di Benjamin Dwyer, lavoro che conclude una ricerca archeologica durata svariati anni, dedicata alle enigmatiche incisioni su pietra, chiamate Sheena-na-gigs, rinvenute in Irlanda e in alcuni luoghi della Gran Bretagna. Il compositore irlandese ha viaggiato attraverso il paese fotografando e disegnando queste misteriose figure, e ha riversato le sue ricerche in quest’opera che tratta temi come il femminismo, il colonialismo, l’indentità, la religione, la sessualità e la disintegrazione della cultura gaelica. Combinando strumenti tradizionali irlandesi e il canto sean-nós, l’opera crea un mondo di sogno in cui l’ascoltatore può viaggiare alla scoperta di orizzonti di senso nascosti, lasciandosi trasportare dalla musica che intinge pennellate di folk ed elettronica, mai invasive ma coinvolgenti al punto giusto. Per far questo, Benjamin Dwyer, alla chitarra, si fa aiutare da artisti di fama internazionale come il violista Garth Knox, la flautista Emma Coulthard, l’arpista irlandese medievale e cantante di sean-nós Siobhán Armstrong, il suonatore di cornamusa Dwyer Donnacha, la poetessa Jona Xhepa che ha scritto una poesia appositamente commissionata intitolata ‘Sheela-na-gig’.
Voto: 8