(Anima Records, 2022)
La copertina evocativa, che riporta una bellissima fotografia di Unsal Konslu: istantanea del volo di due uccelli come metafora di libertà, può esser simbolicamente considerata il tema guida del nuovo eccellente lavoro discografico del pianista Alberto Nones dal titolo ‘Rachmaninov -Preludes, Silvestrov – Kitsch-Musik’, così come l’arcobaleno ritratto nel retro del CD, in una foto casuale scattata dal padre del pianista, ci parla della speranza. Un progetto che ha in sé, come sottolinea lo stesso Nones: “l’intento, oltre che artistico-musicale, di fare qualcosa per tenere l’empatia e il dialogo al centro, almeno nella cultura, e sempre a favore della Pace, al di là di ogni propaganda d’odio che rischierebbe di rendere questa guerra, come ogni guerra, infinita.” Due compositori a confronto, due estetiche musicali differenti e due epoche differenti in dialogo tra loro: da una parte il Russo Sergej Vasil’evič Rachmaninov (1873-1943) che non ha sicuramente bisogno di presentazioni, dall’altra Valentyn Syl’vestrov, il più importante compositore Ucraino vivente (n. 1937) esponente di una nuova avanguardia contemporanea e appartenente alla generazione di Alfred Schnittke, Arvo Pärt, Tigran Mansurian, Gija Kančeli, la cui musica possiede atmosfere rarefatte, melodie dolcissime, liriche ed espressive. Quella di Silvestrov, specie nel suo secondo periodo, è una rivisitazione delle avanguardie contemporanee, debitrice dell’estetica tardoromantica, un vero e proprio ritorno all’essenzialità della musica. Entrando nel particolare, in questo CD, sono raccolti alcuni preludi di Rachmaninov tratti dalle diverse raccolte Op. 3, Op 23 ed Op.32, tutte opere stupende dell’autore russo, al quale la forma libera del Preludio permetteva nuove ricerche ed approcci armonici e ritmici, all’interno di contesti lirici ed espressivi di grandissimo fascino. Sto pensando, ad esempio, al tecnicamente impegnativo Preludio n. 7 op. 23, con il suo continuo fluire di note ed arpeggi, o al meraviglioso Preludio n. 10 op. 32 così sfuggente e complesso, o ancora al Preludio n. 12 op. 32, così scintillante e sorprendente nelle successioni armoniche. A queste fulgide creazioni musicali Nones accosta le altrettanto ricercate, intime e profonde composizioni della Kitsch-Musik di Silvestrov. Composizione del 1973, la Kitsch-Musik ha un sapore nostalgico, malinconico che Silvestrov indicava ironicamente proprio con il termine ‘Kitsch’, da non confondere con l’espressione di uso comune che solitamente se ne fa e che acquisisce un altro significato. In questo contesto ‘Kitsch’ significa un qualcosa di più personale, intimo, che rappresenti la nostra fragilità ed umanità e, quindi forse anche più semplice, purché con il termine semplicità non si vada ad intendere la banalità, bensì l’essenzialità, la vitalità, la purezza delle cose e dei sentimenti. Ecco che, infatti, questa musica arriva direttamente al cuore, toccando le corde più profonde dell’anima. Nones tiene splendidamente insieme tutto questo, regalando delle esecuzioni nitide, profonde e meditate. La precisione dell’uso del pedale che Silvestrov indica nelle partiture dei suoi brani, è assolutamente resa “visibile all’orecchio” nell’esecuzione di Nones, il quale riesce sapientemente a creare quelle sfumature che emergono dalle sovrapposizioni degli armonici delle note dovuti proprio all’uso peculiare del pedale di risonanza. Verticalità sonora nella linearità melodica. Allo stesso modo la perizia ed il controllo tecnico che si evincono ascoltanto i Preludi di Rachmaninov sono davvero notevoli. Il tutto, come ci indica Nones, eseguito per scelta e principio, “nella chiesa di San Marco a Montecassiano su un Gran Coda August Foerster boemo del 1925, in una gelida notte di aprile”. La bellissima incisione ci restituisce quel suono a volte più chiaro ed aspro, a volte più avvolgente e consolatorio, sempre curato e bellissimo. Un lavoro davvero pregevole, da ascoltare e riascoltare, i cui diritti da download e streaming saranno devoluti al 100% dall’autore alla giovane attivista italo-marocchina Nawal Soufi, “l’angelo dei rifugiati” che aiuta i profughi di tutte le guerre.
Voto: 9