Dopo aver ricercato e intervistato alcuni direttori di Centri di ricerca, Musei e Studi di registrazione dedicati alla musica elettronica (qui trovate l’ultima, per ora, a Claudio Capponi e a cascata tutte le altre), ora mi dedico a cercare e intervistare direttori, gestori, collezionisti di musei del “caro e vecchio” Pop Rock’n’Roll. Inizio questa nuova serie intervistando Rolando Giambelli, creatore e direttore del Beatles Museum di Brescia. Persona simpaticissima e disponibile a scambiare con me le consuete quattro chiacchiere digitali, appena l’ho contattato per avere informazioni. P. s. l’argomento lo conoscono anche i sassi, quindi basta cappello introduttivo e godetevi l’intervista. Ultima cosa, ringrazio Antonio Bacciocchi per avermi fornito il contatto.
Perché e quando è nato il Beatles Museum di Brescia?
Il Beatles Museum (il primo ed unico museo italiano ed il secondo nel mondo, dopo la chiusura di quello di Tokyo) è gemellato con quello di Liverpool a Mathew Street, è stato inaugurato il 14 febbraio 2001 a Brescia in via Trieste ed è nato dalla grande passione per i Beatles di Rolando Giambelli, che in precedenza, il 5 Ottobre 1992, fondò l’associazione Beatlesiani d’Italia Associati.
Qual è stata l’ispirazione iniziale?
Il Beatles Museum è stato concepito per celebrare il fenomeno musicale e di costume che ha cambiato il mondo giovanile negli anni ’60, ma anche per le nuove successive generazioni a livello planetario. Vi si svolgono eventi musicali ed incontri per presentare libri e dischi nuovi, ma soprattutto eventi dedicati al mondo del collezionismo, con proiezioni di video, e dibattiti, in seguito a seminari sulla musica dei Beatles svolti da ospiti e docenti di fama nazionale.
Dove si trova?
Dopo un periodo iniziale in centro città e 13 anni di presenza al Museo della Mille Miglia la storica corsa automobilistica nata a Brescia, attualmente il Beatles Museum è ospitato presso l’Antica Birreria Wuhrer, un’altra storica realtà dal 1829 a Brescia, in Viale Bornata 46.
Quali oggetti contiene?
Nel Beatles Museum sono esposti oltre a innumerevoli “memorabilia” dell’associazione, anche oggetti e dischi rarissimi dei Beatles prestati da tanti generosi collezionisti, libri, foto, posters, documenti autografi ed oggetti vari di grande pregio e di notevole interesse. Il Beatles Museum è quindi un valore aggiunto anche per quanto riguarda le tradizionali proposte di svago culturale per il Tempo libero per gli abitanti, e per i visitatori della città di Brescia.
C’è qualche aneddoto interessante intorno al Museo?
Ricordiamo innanzitutto che il ‘Beatles Day’ (Marchio Depositato) che per scelta del suo ideatore si tiene a Brescia da 33 anni ai primi di giugno, per celebrare ogni anno lo storico incontro fra i Beatles e il loro produttore George Martin, è la manifestazione musicale riconosciuta ormai a livello internazionale, che porta alla città da ben 33 anni tantissimi musicisti, collezionisti ed ospiti importanti, e turisti a migliaia, visitatori appassionati, non solo del Beatles Museum, ma dell’intera città. Il Beatles Museum è pertanto noto, fin dall’inizio, a livello internazionale tanto da essere citato da Hunter Davies, il biografo ufficiale dei Beatles, nella terza edizione del suo libro “The Beatles” che tutti gli appassionati al mondo conoscono. Anche grazie a ciò, e poiché le immagini degli ambienti espositivi del Beatles Museum sono ancora visibili nel nostro sito: Beatlesiani d’Italia Associati, molte sono tuttora le richieste da ogni parte del globo, di informazioni sul museo e come poterlo visitare.
Del Beatles Museum era stato messo a conoscenza direttamente dal fondatore Rolando Gianbelli anche Paul McCartney nel corso della conferenza di presentazione di ‘Wingspan’ a Milano nel 2001. The Beatles Museum è stato dedicato a George Harrison, il grande musicista dei Beatles appassionato di corse e di automobili, durante i 13 anni di collocazione presso il Museo della Mille Miglia!
Come si può vivere e visitare il museo?
Ci si può recare al Beatles Museum durante gli orari di apertura di ogni Sabato dalle 16 alle 19; oppure previa prenotazione telefonando allo 030 306919 alla sede dei Beatlesiani.
In ogni caso, il modo migliore per visitare il Beatles Museum è quello di andarci in occasione di tutti gli eventi beatlesiani che vi sono organizzati e comunicati tempestivamente dai media e soprattutto daI “Beatlesiani d’Italia Associati” attraverso il sito: Beatlesiani d’Italia Associati, che cartaceo con il bollettino ‘B.D.I.A. NEWS’.
Il museo è aperto a collaborazioni con l’esterno?
Numerosi incontri beatlesiani, con mostre, concerti e convegni a tema si svolgono al Beatles Museum, nel corso degli anni successivi, con la partecipazione di appassionati collezionisti e musicisti provenienti da tutto il mondo… e non solo Beatles, ma anche tutto ciò che dal mitico Quartetto di Liverpool è derivato… Come per esempio i Rolling Stones, ma anche Jimi Hendrix, Miles Davis…. Beethoven, Chuck Berry, ecc.
Anche Freda Kelly, la segretaria dei Beatles, Eddie Clein, nel 2000 sindaco di Liverpool, The Quarrymen di John Lennon, il rocker Tony Sheridan che suonò anche con i Beatles, il sosia di John Lennon, Gary Gibson e tanti altri… sono stati tra i visitatori del Beatles Museum.
Prevedete possibili sviluppi del Beatles Museum? Ad esempio un libro o un documentario che ne racconti la storia attraverso interviste e video?
Stiamo da tempo pensando di fare un libro guida e catalogo, magari di tutto quanto esposto al Beatles Museum.
Progetti futuri?
Tanti e belli… ancora in testa!
Link: Beatles Museum