(Not Two Records 2022)
Un cofanetto di 4 dischi, o – se si preferisce – un disco quadruplo, è già di per sé il risultato concreto di un’impresa. I musicisti coinvolti in questo progetto, ai quali si potrebbe aggiungere Barre Phillips che scrive le note del bel cofanetto cartonato, sono Tim Trevor-Briscoe (clarinetto e sax contralto), Szilárd Mezei (viola) e Nicola Guazzaloca (pianoforte). I quattro dischi recano testimonianza sonora di 4 concerti tenuti dal trio nel novembre 2019 (before then) tra Serbia e Ungheria. La musica è improvvisata, e le modalità dell’improvvisare varia dall’assolo, al duo e, ovviamente, al trio. L’attenzione responsiva e responsabile per quanto accade nel momento, per la situazione concreta della performance, per il suono inaudito, per quanto offerto dai partner musicali: questa la cifra principale di un lavoro – che è anche un bel gioco -, che si radica nella free improvisation contemporanea. I dischi restituiscono la flagranza del momento musicale, della performance dell’inatteso, dell’estemporaneità delle conversazioni che il gruppo intesse, dipana, intreccia, svolge senza mai bloccare il flusso di un’immaginazione musicale collettiva espressivamente volta ad accogliere con meraviglia gli esiti di una creatività generosamente offerta nel corso del suo prodursi: un intervallo, una massa sonora, una melodia, una cripto-citazione, ecc. ecc…. Ogni disco è diverso dagli altri tre; eppure è riconoscibile uno stile sonoro solidamente in fieri, così come è apprezzabile l’intesa di musicisti capaci di sorprendere facendosi sorprendere e accogliendo la sorpresa, e in grado di attendere con fiducia, apertura e sicurezza, il momento giusto per offrire il proprio contributo, in modo da generare un suono condiviso, non solo seguendosi, ma anche contrastandosi in modo intelligente; e, soprattutto, dipingendo storie musicali che ora, after then, è un piacere poter ascoltare.
Voto: 9
