Ad Ancona arriva il festival Acusmatiq edizione numero 17 e il vostro Kathodik Man si presenta, accompagnato dal fido fotografo Massimiliano Sanseverinati, per documentare quanto accade. Il programma, dai nomi in cartellone, sembra molto interessante, bisogna vedere dal vivo e “toccare” con gli occhi e le orecchie quanto proposto. E la cosa riesce bene, a partire dal primo live di Nicola Manzan che presenta il suo nuovo lavoro solista ‘Nikolai Kulikov’, opera, leggiamo dal sito della Overdrive coproduttrice insieme alla Dischi Bervisti, inspirata all’avventura di Nikolai Kulikov, un soldato russo che negli anni Settanta fu uno dei cosmonauti scelti dall’Armata Rossa per intraprendere un percorso di addestramento tra terra e spazio volto a creare un sistema di difesa simile a quello degli Stati Uniti, che nel decennio successivo, avrebbe preso il nome di “Strategic Defensive Initiative”. Grazie anche ai video d’epoca sovietica, Manzan si diletta in un interessante concerto, dove armeggia a tutto spiano con i sintetizzatori e il laptop, immergendosi in un’atmosfera da
“alambiccatore digitale” che rende piacevole l’inizio della serata e stimola la curiosità del vostro dinamico duo. Breve stacco e via con il secondo set che gioca in casa, con il live Macchine Nostre, costituito dai produttori Paolo Bragaglia e Agostino Maria Ticino, con un breve intervento alle tastiere di Riccardo Pietroni, tre dei fondatori del Museo del Synth Marchigiano (con cui ho scambiato quattro chiacchiere digitali qui), Museo che ha fornito la strumentazione elettronica vintage, rigorosamente costruita nelle Marche, per tutti i set presenti. Anche qui Macchine Nostre, in eccellente interazione con i visual prodotti da
Nicola di Caprio con le sue Gif animate, con aggiunte di Massimo Macellari per le animazioni e la post-produzione di Marco Bragaglia, presenta uno stimolante set post-dance, interessante, mai banale, e che strappa un meritato applauso alla nota finale.
E arriviamo al terzo set che è sicuramente il più atteso dal pubblico presente, perché Kyle Dixon & Michael Stein sono il duo di compositori della colonna sonora della serie televisiva fantascientifica ‘Stranger Things’, con cui hanno vinto un Emmy Award. Grazie alla perfetta integrazione con i visual della tedesca Theresa Baumgartner i due portano gli ascoltatori
in un mondo fatto di suoni e di colori che affascina e inquieta, perfetto specchio acustico della serie (da vedere chi ancora non l’ha fatto). A tratti nella mente “risuonano” ricordi anche di Boards of Canada, giusto per quell’atmosfera da “vecchia cara elettronica” quasi quasi reale e “fatta in casa”, ma la cosa non risulta “distonica” anzi, permette al set di fluire “libero come un synth” fino alla conclusione.
Le luci si accendono, saluti di rito agli amici e il vostro dinamico duo corre via verso nuove “elettroniche avventure”.