(Naxos Records, 2021)
Con Arthur Farwell, siamo di fronte ad uno, come identificato dal critico Arthur Walter Kramer, dei compositori più trascurati e dimenticati della storia della musica americana. Nacque a St Paul in Minnesota nel 1872 e dopo gli studi in ingegneria si dedicò a quelli musicali recandosi a studiare in Europa con Engelbert Humperdinck e Alexandre Guilmant. Rientrato in America iniziò a studiare ed a fare ricerche intorno alla musica dei Nativi Americani. Considerando che Dvorak giunse negli Stati Uniti nel 1892, portandovi le conoscenze musicali Europee, si può dire che Farwell potrebbe essere considerato uno dei primi compositori davvero ‘Americani’ nel senso pieno del termine. Compose moltissime opere vocali, cameristiche, pianistiche o corali, riprendendo spesso motivi tematici dalla musica dei Nativi Americani, rielaborandoli nel proprio stile personale e creando composizioni davvero interessanti. Lo stupendo String Quartet in A major, op. 65 “The Hako” apre il cd in maniera scintillante e subito, dal suo primo ascolto si comprende quanto la tecnica compositiva e le idee musicali di questo autore siano davvero notevoli. Il Dakota String Quartet ne presenta un’esecuzione, una prima registrazione mondiale, mirabile e molto coinvolgente. Tutti gli altri brani per pianoforte traggono lucentezza dalle bellissime esecuzioni di Emanuele Arciuli, uno dei più grandi interpreti ed esecutori, nonché conoscitore e studioso d’eccezione della musica americana e dei nativi. L’ispirazione che Farwell trae dall’affascinante musica dei nativi americani traspira con nitore dalle sue eclettiche composizioni, che scorrono all’ascolto con grande fluidità. Un bellissimo CD da ascoltare con grande attenzione e trasporto emotivo.
Voto 8,5