(Mercury KX, 2022)
Partendo da una profonda riflessione di Proust: “Il ricordo delle cose passate non è necessariamente il ricordo delle cose come erano”, Federico Albanese costruisce il suo ultimo lavoro discografico dal titolo ‘Before And Now Seems Infinite’, sul tema della memoria e della percezione dei ricordi. Quando decidiamo di ricordare qualcosa, continua Albanese, essa si fissa nella mente come in una istantanea, e questo istante può esser adeguatamente colto solamente dal potere della musica. Il connubio tra classico-moderno, musica elettronica e minimalismo, crea il grande fascino di cui si circonda la musica del pianista milanese. Le tracce musicali sono davvero tutte belle ed ispirate. In ognuna di esse si avverte qualche caratteristica emotiva: la dolcezza di The Vine, avvolgente, consolante; il mistero celato in Was there a Time, o l’incedere incalzante di The Quiet Man; l’evanescenza e la sospensione di Sand and Castles, la curiosa ed originale Unicorn con i suoi suoni ricercati; Summerside e Feel again che tramite le voci di due artisti britannici molto quotati, quali sono Marika Hackman and Ghostpoet (Obaro Ejimiwe), completano il mood della musica strumentale di Albanese, che in tal modo cerca di esplorare nuovi lidi nel connubio con la musica vocale; la riflessività e la staticità di Before and Now che chiude il CD. Un lavoro, in ultima istanza, davvero interessante, profondo e coinvolgente da ascoltare in grande contemplazione.
Voto 8,5