(Cantaloupe Music 2022)
Il compositore e bassista francese (ma da anni ormai stabilizzatosi negli Stati Uniti) Florent Ghys torna a pubblicare i suoi lavori con la Cantaloupe Music, etichetta fondata nei primi anni Duemila dal collettivo Bang on a Can, da sempre attenta alle nuove generazioni di musicisti che operano nell’alveo del post-minimalismo. Un ritorno in grande stile, che si materializza in ben due Cd, composti e suonati per intero dallo stesso Ghys, il quale si cimenta, oltreché col “suo” contrabbasso, anche con viola, violino, violoncello, chitarra, mandolino, sitar, synth, e quant’altro, per poi incastrare e sovrapporre la varie parti in fase di missaggio. Le composizioni contenute nel primo Cd, Ritournelles, della durata media che si aggira sui 3/4 minuti, si caratterizzano per l’interazione tra l’iperattivismo ritmico che si produce a partire da brevi cellule motiviche, sottoposte a iterazioni, loops, sfasamenti, aumentazioni, e via dicendo, e il sostrato armonico che le avvolge come una sorta di mantello protettivo, etereo, confortante. Una frizione che si ripropone anche nel secondo Cd, Mosaiques, dove il mood malinconico e introspettivo in cui i brani di Ritournelles sono per lo più immersi lascia spazio (perlomeno in alcuni casi) a un clima emotivo più estroverso e spensierato, vuoi anche per l’inserimento, all’interno delle composizioni stesse, di materiali “concreti”, quali (ad es.) spezzoni di parlato, rumori di treno, muggiti di mucche, persino i gemiti (ahimè sempre più frequenti) dei tennisti. Ciò dona a questi brani un sentore di quotidianità, che nelle mani (e nelle manopole, dato l’uso massiccio dell’elettronica) di Ghys acquisisce un aspetto poetico, minimale, sognante.
Voto: 7,5