Nona puntata dedicata alla scoperta e alla conoscenza di Centri di ricerca, Musei, Studi di registrazione, Fiere di settore, dove si studia e si pratica la musica elettronica in tutte le sue forme. Prima: Museo del Synt Marchigiano (qui). Seconda: SMEM Swiss Museum for Electronic Music Instruments (qui). Terza: MESS Melbourne Electronic Sound Studio (qui). Quarta: Nakatsugawa Korg Museum (qui). Quinta: Museo della Farfisa (qui). Sesta: VSM Vintage Synthesizer Museum (qui). Settima: Leonardo Gabrielli – CIM: Colloquio di Informatica Musicale XXIII (qui). Ottava: Francesco Mulassano – SoundMit – International Synth Event (qui). Oggi è la volta di Drew Raison, Direttore Esecutivo dell’EMEAPP – Electronic Music Education and Preservation Project, sito a Harleysville, in Pennsylvania, USA. Prima di invitarvi alla lettura vorrei ringraziare Daniela Germani per il suo aiuto nella traduzione dall’inglese all’italiano. A voi la lettura:
Qui trovate l’intervista in inglese
Perché e quando è nato lo EMEAPP Electronic Music Education and Preservation Project ?
È successo in modo davvero organico. Il curatore Vince Pupillo, Sr. aveva collezionato strumenti per molti anni con grande successo, ma poi il ‘Santo Graal’ dei sintetizzatori divenne disponibile, i prototipi Minimoog. A causa della natura della loro proprietà, non sono stati in grado di essere venduti o trasferiti sul mercato aperto, piuttosto sono dovuti andare ad una vera e propria organizzazione no-profit che ha come missione di concentrarsi su tali strumenti. Mettendo insieme tutti i pezzi, il curatore ha concepito l’EMEAPP per confermare l’acquisto e poter “instradare” questo ente innovativo.
Io sono stato chiamato agli esordi dell’EMEAPP come direttore esecutivo per iniziare a strutturare l’organizzazione. Questo è stato difficile in quanto non ci sono organizzazioni simili su cui potevamo fare riferimento. L’unica cosa che sapevamo era che potevamo raccogliere informazioni su questa collezione e farla conoscere al mondo. Quindi ci siamo tuffati a capofitto.
All’inizio eravamo un gruppo molto unito. Negli ultimi quattro anni, abbiamo ampliato il nostro team e sviluppato strette relazioni con molti individui e organizzazioni che la pensano allo stesso modo. È stato un grande sforzo per tutti portare l’EMEAPP dove si trova oggi. Non sto parlando solo della collezione, sto parlando dei programmi educativi, creati sviluppando relazioni con scuole superiori, college e università e cercando partnership strategiche con altre organizzazioni e individui.
Qual’è stata l’ispirazione iniziale?
In poche parole, l’amore per la creazione e il divertimento della musica!
Dove si trova?
L’EMEAPP si trova a Harleysville, Pennsylvania, USA. Siamo a circa 40 minuti a nord di Philadelphia. Il nostro complesso è un enorme spazio di 2.800 metri quadrati, pieno zeppo di alcuni degli ingranaggi più cool della Terra!
Quali strumenti contiene? Quali collezioni?
In generale, abbiamo collezioni che si concentrano su sintetizzatori, strumenti elettromeccanici (pianoforti elettrici, clavinet, ecc.), amplificatori a valvole e a stato solido, stompbox ed effetti e, più recentemente, registrazione audio vintage e apparecchiature PA.
E poi c’è l’archivio, un tesoro di documenti di design, schemi, manuali, documenti di servizio e bellissimi materiali di marketing. Abbiamo anche una massiccia collezione di dischi in vinile incentrati sulla musica elettronica e le registrazioni degli anni 1950, 1960 e 1970. Abbiamo anche una collezione di registrazioni uniche del passato.
Il nostro curatore Vince Pupillo, Sr. ha anche posto particolare enfasi sui prototipi di design ultra-rari. Queste unità raccontano una storia molto speciale sullo sviluppo e la storia di molti strumenti importanti. Il “prototipo clou” qui sarebbero i quattro prototipi Moog Minimoog; questo strumento ha davvero cambiato la traiettoria delle performance dal vivo e in studio. Ha anche aiutato a lanciare l’EMEAPP.
Ma per nominarlo, abbiamo un sacco di strumenti musicali di Keith Emerson, inclusi molti dei suoi organi Hammond. E sì, abbiamo il suo leggendario sintetizzatore modulare Moog e il suo split Minimoog. Abbiamo anche uno Yamaha GX-1, uno strumento raro che Keith amava usare sul palco e in studio.
Anche l’attrezzatura di Frank Zappa appare nell’EMEAPP, usiamo il suo tavolo da cucina nella nostra sala conferenze! I suoi amplificatori per chitarra Marshall e Vox sono tutti in mostra in Amp City insieme al suo sistema di commutazione degli effetti. In cima c’è il suo perduto (ma recentemente scoperto) Electro Wagnerian Emancipator, un armonizzatore per chitarra simile a un sintetizzatore.
Proprio dietro l’angolo della mostra di Zappa ci sono gli strumenti “regali” dalla band Yes. Le tastiere di Rick Wakeman sono tutte in mostra, incluso l’organo Hammond che ha suonato in “Fragile” e l’assolo d’organo su “Roundabout”. Anche gli amplificatori Marshall del chitarrista Steve Howe e del bassista Chris Squire sono in mostra, così come uno degli iconici bassi Rickenbacker di Squire. Gli amplificatori Fender Showman dipinti di Howe catturano la vostra attenzione e il primo delay del nastro Echoplex degli YES si trova orgogliosamente in bella vista.
Sempre all’EMEAPP, troverete il piano elettrico Fender Rhodes di Jan Hammer quando militava nella Mahavishnu Orchestra, gli strumenti a corda di Eric Johnson e di Pete Townshend e John Entwhistle della band The Who. Abbiamo anche l’organo personale Hammond B-3 di Entwhistle che è stato suonato in un tour con The Who, Tony Banks‘ (Genesis) Emulator II e il primo synth Roland dei Rainbow portato da David Rosenthal, direttore musicale di Billy Joel.
Uno dei momenti salienti di un tour all’EMEAPP include un gruppo di bellissimi amplificatori a valvole appartenuti a Eric Clapton, Walter Becker (Steely Dan), Lindsay Buckingham (Fleetwood Mac), Greg Lake (ELP), Tommy Bolin (Deep Purple, James Gang), Neil Young, Glenn Hughes (Deep Purple, Black Country Communion), Jack Bruce (Cream) e Mick Ronson (David Bowie and the Spiders From Mars).
Ma l’unico “marchingegno” che incanta tutti è in realtà abbastanza piccolo da tenere in mano, è un pedale wah-wah degli anni ’60. Perché è significativo? Perché è quello che Jimi Hendrix suonò sul palco a Woodstock nel 1969. Si trova immerso in una pletora di altri effetti di Jimi che include anche un bellissimo vecchio tronco con sopra lo stencil “J. H. Exp”.
Ma la collezione va oltre con tanti altri strumenti!
Che cos’è l’EMEAPP Institute?
L’istituto EMEAPP è stato sviluppato dal Dr. Ben Luce per facilitare la ricerca universitaria su alcuni degli oggetti della collezione. Il Dr. Luce ha guidato un progetto di ricerca multiforme sul Moog Minimoog, i cui risultati possono essere visualizzati su www.emeapp.org nella nostra sezione dedicata agli articoli. Anche il pioniere della musica elettronica, Don Slepian, sta contribuendo all’Istituto, così come Jim Scott, Tom Rhea e Tim Warneck.
C’è qualche aneddoto interessante intorno all’EMEAPP?
Posso dirvi che ogni giorno all’EMEAPP può essere radicalmente diverso dal successivo. Un giorno, la scorsa settimana eravamo impegnati fino al collo con un organo vintage Hammond C3, il giorno dopo abbiamo fatto un video live e riprese audio multi-traccia della band Manticore per celebrare il 50º anniversario del disco ‘Trilogy’ degli ELP (Emerson Lake & Palmer). Il giorno dopo stavamo spolverando, spazzando e pulendo, quello dopo abbiamo fatto fare un tour della struttura a un artista pop-punk britannico che ci visita regolarmente e abbiamo modificato il video per un prossimo episodio di Sonic Test Drive per emeapp.org.
Abbiamo sempre progetti unici in corso nel nostro workshop principale. In questo momento abbiamo una bella coppia di synth vintage che si sta preparando per l’accensione, un Synclavier 9600 e un Fairlight Series III. Sono posizionati proprio accanto a un organo vintage Eminent Unique 310, la fonte per i famosi strumenti e suoni “string ensemble”.
Posso anche dirvi che il ‘riutilizzo adattivo’ è una parte della nostra vita quotidiana poiché il nostro edificio principale non è stato costruito per essere un museo e un centro di apprendimento. Fu originariamente costruito per essere un mattatoio e poi rimase vuoto per un decennio. Il nostro curatore Vince Pupillo, Sr. ha messo in sicurezza l’edificio vuoto e lo ha trasformato in celle frigorifere e uffici per la sua attività di produzione alimentare. Allo stesso tempo la collezione era in crescita, così come la sua attività, così l’azienda alimentare si trasferì e la collezione è potuta nascere. Uno scenario perfetto per l’EMEAPP!
Come si può vivere e visitare?
Se siete nella zona di New York/Philly/Washington, un giro personale è il la cosa migliore. Ci vigliono più o meno 2-3 ore e vi tremeranno le ginocchia! Recentemente ho iniziato a organizzare tour virtuali tramite Zoom e i partecipanti sono stati felicissimi, “fino al delirio”. Lavoro a video di tour personalizzati per ogni presentazione; la gente può fare tranquillamente qualsiasi domanda. La cosa migliore rimane venire direttamente qui.
L’EMEAPP è aperto a collaborazioni con l’esterno?
Teniamo le orecchie sempre ben aperte! Lavoriamo regolarmente con individui e gruppi per mettere insieme progetti musicali, grafici e video unici. Gli artisti possono anche prenotare il nostro studio di registrazione per le loro uscite musicali, possiamo anche filmare gruppi dal vivo nella nostra sala principale. Sentitevi liberi di contattarci, non importa se siete del luogo!
Prevedete possibili sviluppi dello EMEAPP Electronic Music Education and Preservation Project? Ad esempio un libro o un documentario che ne racconti la storia attraverso interviste e video?
Noi facciamo regolarmente interviste, notizie, segmenti televisivi e radiofonici, webzine e blogger, basta cercare EMEAPP e vedere cosa salta fuori.
Per quanto un libro sull’EMEAPP sarebbe intrigante, è semplicemente troppo impegno per noi gestirne l’ideazione in maniera adeguata. Abbiamo assunto impegni importanti nei progetti di libri, puoi vedere il nostro lavoro fotografico in SYNTH GEMS 1 (https://bjooks.com/products/synth-gems-exploring-vintage-synthesizers) e CLASSIC KEYS (https://www.tamupress.com/book/9781574417760/classic-keys/)
Progetti futuri? Mostre in cantiere?
Ne abbiamo, ma non posso ancora parlarvene 😉 Ma posso dirvi che stiamo sviluppando una mostra sul fai-da-te e sui kit che racconta l’ingegno di persone che ai tempi non avevano le migliaia di dollari per acquistare nuovi sintetizzatori. Stiamo anche lavorando ad una mostra sull’Hammond Novachord del 1939, il primo synth polifonico disponibile sul mercato.
Continuiamo ad espandere le nostre capacità audio e video, ecco come l’EMEAPP è in grado di raggiungere il mondo con nuova musica. La nostra nuova sala di controllo è aperta e operativa ogni giorno, non vediamo l’ora di ascoltare tutta la grande musica che ne verrà fuori!
Vi preghiamo di visitare il sito www.emeapp.org e unirvi a noi come membri. Potete anche trovarci (e vedere i nostri progressi quotidiani) su www.facebook.com/emeapp e www.instagram.com/emeapp. Se i video sono più il vostro target, potete visitare il canale EMEAPP su www.youtube.com.
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