(Snowdonia Records 2022)
Nuovo album per la storica formazione dei Maisie, che da due decenni calcano le scene musicali nostrane con il loro approccio peculiare. Mi aiuto con le note di copertina che spiegano che questo album completa la trilogia di doppi iniziata con ‘Balera Metropolitana’, anno di grazie 2009, e proseguita con ‘Maledette Rockstar’, anno di grazia 2018. Il disco in questione racconta la storia di Luigi La Rocca, che è, sempre dalle note di copertina: “Fondamentalmente un coglione, un poveraccio, ma anche una vittima, un cittadino qualunque, proletario con ambizioni da piccolo borghese, senza adeguati strumenti di difesa culturale né di coscienza politico-sociale, sballottato tra le contrapposte propagande di tetri fascistoidi e luminosi, zelanti progressisti. E lui crede a tutto, è avido di tutto, tutto divora, digerisce ed espelle sotto forma di pensieri, maledizioni, perentorie asserzioni. Il suo è un viaggio (“dalla tenebra della barbarie alla luce troppo meravigliosa della civiltà”), ma un viaggio senza movimento, senza arrivo e partenza. Luigi viaggia ma resta sempre immobile al suo posto, in compagnia di fantasmi di idee, pallide ombre di ideali in finta contrapposizione, ma in realtà assolutamente sovrapponibili e interscambiabili”.
E questa storia la raccontano i Maisie, nella figura e nelle mani di Alberto Scotti (sintetizzatori, programmazione, editing), Cinzia La Fauci (voce, cori), Walter Sguazzin (Basso, sintetizzatori, programmazione), Cristiano Lo Mele (chitarre), Riccardo Lolli, (membro dei Central Unit, ho parlato del loro disco ‘Parallelism’ qui) (produzione, sintetizzatori, programmazione, editing), Edson Zuccolin (Sax), Vittorio Bonadei (Batteria, percussioni), con l’aggiunta di circa ottanta ospiti tra cui Dario D’Alessandro degli Homunculus Res, Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, Marco Bertoni di Confusional Quartet, Matteo Uggeri degli Sparkle in grey, Alberto Garau.
Questo per quanto riguarda le note di copertina. Per quanto riguarda il vostro recensore-ascoltatore vi posso dire che i Maisie snocciolano la storia del suddetto Luigi La Rocca in questo concept album che si muove tra cantautorato e pop da avanspettacolo, e lo fanno per 72 brani che scorrono via con piacere, eseguiti con brio e professionalità divertita, brani che ne raccontano fasti e nefasti, riflessioni, azioni e “perdizioni”, con le musiche che aprono al racconto e lo seguono con discrezione, reggono adeguatamente la narrazione, e guidano senza patemi l’ascoltatore alla fine della storia.
Voto 7,5