(Ipecac 2022)
Ci sono raccomandazioni e raccomandazioni. Quelle dell’incompetente che grazie alla parola buona del vescovo, del boss locale o dell’assessore le lasciamo all’italietta del familismo amorale, quelle invece di un certo Henri Rollins che raccomanda a un certo Mike Patton di ingaggiare nella sua etichetta, la Ipecac, questi quattro ragazzi vanno più che legittimate.
Al loro terzo disco i Bobby Lees sono più sfrontati che mai, mantenendo ben salda l’attitudine punk, che per fortuna si esplicita anche nel sound e nelle ritmiche.
Sebbene il cantato evochi troppo spesso quello dei Jack White, ma questa è soltanto una constatazione, il disco procede a ritmo serrato tra l’omaggio al primo punk newyorkese di Have You Seen A Girl, il punk-noise, cacofonico e vorticoso di Dig your Hips e la speed-hard Death Train.
Con testi irriverenti, sacrileghi, ironici e autoironici nella title-track evocano gli Amyl & The Sniffers e sono in grado di dare quel piglio rock’n’roll al blues in Be My Enemy e in Greta Van Fake, come neanche tutto il movimento del punk-blues degli anni ‘90 era riuscito a fare.
Disco da playlist!
Voto: 9/10