Kathodik in passato ha ospitato gianLuca Umiliacchi, fondatore dell’Archivio Nazionale Fanzine, che ha raccontato attraverso la rubrica Fanzine Italiane, le nuove uscite dal mondo delle fanzine che arrivavano all’Archivio. Da tempo non avevo non avevo più notizie dell’Archivio, e ho pensato alla forma dell’intervista per riallacciare il discorso e inaugurare, attraverso la chiacchierata con gianLuca Umiliacchi, una serie di interviste ai centri, associazioni, istituzioni, presenti in Europa e in giro per il mondo, dedicati alla conservazione, allo studio, alla produzione e alla diffusione delle fanzine. Come sempre vi invito alla lettura, e poi appena potete ad andare di persona a scoprire o riscoprire questo incredibile e interessante archivio del mondo fanzinaro.
Come nasce l’Archivio Nazionale Fanzine Italiane? Qual è il percorso che lo porta alla Fanzinoteca d’Italia 0.2 – Centro Nazionale Studi Fanzine?
– L’Archivio Nazionale Fanzine Italiane – Bastian Contrario è il primo passo che, anni dopo nel 2005, ha reso chiaro l’intento dell’associazione Fanzine Italiane, sebbene sia stato costituito nel 1999. La Fanzinoteca d’Italia 0.2, senza dubbio, fonda le sue radici in un lontano passato, alla metà degli anni ’80 quando io iniziai a realizzare le mie fanzine. Da allora ad oggi, un passo dietro l’altro, le situazioni si sono susseguite fino alla costituzione dell’Archivio, la fondazione dell’associazione, con l’intento di recuperare e salvaguardare la produzione delle auto-edizioni fanzinare nazionali, e la nascita della Fanzinoteca. Quindi non sarebbe errato affermare che non è stato l’Archivio ad essere “portato” alla Fanzinoteca ma, bensì, il contrario.
Dove si trova?
– La Fanzinoteca d’Italia 0.2 – Centro Nazionale Studi Fanzine ha sede, legale e operativa, a Forlì (FC), provincia di Forlì – Cesena, situata in Via Curiel, 51. Sono due stanze condivise fra la Fanzinoteca e la Fumettoteca, stracolme di stampati auto-editi e tanta documentazione relativa all’universo delle fanzine e il mondo dei fumetti.
Che tipo di fanzine ha in archivio?
– La produzione fanzinara che si trova nella sede fanzinotecaria proviene da tutto il mondo, in particolar modo dall’Italia. Le testate auto-edite presenti abbracciano tutti gli aspetti della passione, ovvero il volano per la realizzazione della fanzine, con testate che propongono gli ambiti più disparati, dai temi conosciutissimi come la Musica, il Fumetto, la Letteratura, la Poesia, lo Sport, fino ai misconosciuti come la Mail-Art, il Trash, per citarne alcuni. Nei oltre 12.000 documenti fanzinotecari si trovano anche prodotti atipici come le audiozine, videozine, floppyzine, Cdzine e molta altra documentazione di non facile reperimento.
Come viene rifornita la collezione? Ti muovi per andare alla ricerca oppure le nuove e vecchie fanzine vengono inviate direttamente all’Archivio?
– Il recupero delle auto-edizioni fanzinare è formato dalle donazioni spontanee dei fanzinari, ex-fanzinari o collezionisti di fanzine, che inviano o ci portano di persona le testate che desiderano consegnarci. Questa attività ha gradualmente portato, fino ad oggi, a possedere in Fanzinoteca oltre 12.000 documenti fanzinotecari, un capitale sociale di valore inestimabile, considerando le difficoltà di rintracciare questa atipica produzione. Abbiamo, in media, un “rifornimento” mensile di circa una cinquantina di pezzi, sia cartacei che digitali, e a volte, quando un collezionista ci dona in blocco, possiamo trovarci con un varie centinaia di numeri e testate in un solo colpo. Ovviamente quando mi capita di trovarmi in contesti legati alle auto-edizioni fanzinare quali incontri, mostre, dibattiti, mercati e altro, se vi è l’occasione, sono ben lieto di poter recuperare testate, anche in quei casi sempre gratuite. Posso affermare che, al momento attuale, solo lo 0,10% delle testate presenti in sede è stato acquistato.
Come si può fruire l’Archivio?
– La documentazione presente, disponibile alla consultazione, per studi, ricerche o interessi vari, può essere consultata in sede, con la presenza di un socio, previo accordo per concordare giorni e ore di presenza. Molti laureandi, provenienti da tutta Italia, vengono a visionare le testate a loro interessate per lo studio, mentre altri appassionati vengono per fare ricerche su un personaggio o autore da loro ricercati. Per tutto questo non è richiesto alcun pagamento, nessun tesseramento o altro rimborso economico. Solamente per l’impegno di assistenza esterna per tesi di laurea, ovvero seguita a 360 gradi, viene richiesto una copia della tesi perché possa essere archiviata nella Fanzinoteca.
Aneddoti interessanti, divertenti, intorno alla collezione, ai fanzinari che sono entrati in contatto con l’Archivio Nazionale Fanzine Italiane – Fanzinoteca d’Italia 0.2 – Centro Nazionale Studi Fanzine?
– Ce ne sarebbero vari, interessanti a secondo il punto di vista ma, personalmente, penso che ne basti narrare uno, legato proprio alla nascita della Fanzinoteca. Quando nel 2008, una volta eletto Presidente dell’Associazione Fanzine Italiane, ho contattato la Provincia di Forlì – Cesena per proporre la nostra realtà e domandare un supporto, abbiamo avuto da subito un grande aiuto inaspettato, che ci ha letteralmente sorpresi. Solo 10 anni dopo sono venuto casualmente a conoscenza del perché di tanto interesse e disponibilità, la persona con la quale portavamo avanti la progettazione aveva letto delle fanzine e dell’esistenza dell’Archivio su un sito di letteratura, da un pezzo che avevo scritto io. Insomma, si può affermare che mi sono aperto la strada da solo, come del resto è sempre così anche per le fanzine, no?
L’Archivio Nazionale Fanzine Italiane – Fanzinoteca d’Italia 0.2 – Centro Nazionale Studi Fanzine è in contatto con altri archivi, musei dedicati alle fanzine? Ad esempio La Fanzinothèque de Poitiers oppure Fanzinorama la Petite Fanzinothèque Belge, o ancora la Fanzinoteca del Museo Universitario del Chopo in Messico?
– Negli anni l’attività fanzinotecaria ha portato l’associazione, sia in presenza che tramite mail, ad attivare partecipazioni collaborative, anche tramite scambi di fanzine, con tantissime realtà mondiali. Elencarle tutte sono troppe e un mero elenco sarebbe dispersivo, posso confermare che con la Fanzinothèque de Poitiers abbiamo buoni rapporti dal 2009, mentre di recente abbiamo partecipato ad un evento fanzinaro, mostra mercato, in Brasile con il quale da vari anni collaboriamo attivamente. Se devo fare una mappa geografica dei contatti collaborativi attivati posso inserire molte nazioni, incluse il Giappone, il Canada, gli USA e altre, comprese le europee.
Ha ancora senso parlare di fanzine cartacea in un mondo sempre più digitalizzato? Prevedi in futuro di archiviare fanzine in formati diversi dal cartaceo?
– L’interesse per il prodotto cartaceo diminuisce ma, comunque, rimane, proprio come nell’editoria ufficiale. Mentre l’archiviazione per le fanzine digitali, e in qualsiasi formato diverso da quello cartaceo, è stato attivato nel momento che si è fondato l’Archivio, ovvero nel 1999. Infatti già allora vi erano testate auto-edite che non avevano nulla da spartire con la carta, come del resto venivano già realizzate e distribuite fanzine digitali, su floppy o anche in rete, nei formati che i fanzinari ritenevano adeguati, quali il txt, il htm, e altri similari. Fin da subito si è dovuto considerare attentamente la fanzine in se e non il relativo supporto, in considerazione del fatto che, in vari casi, i fanzinari hanno dimostrato come la stessa testata auto-edita poteva essere proposta su supporti diversi, pur rimanendo “uguale”.
Dal tuo punto di vista “privilegiato” come viene recepita la fanzine cartacea in Italia? Quali generi secondo te hanno un maggiore impatto sulla società che fruisce la fanzine?
– Ringraziandoti per avermi definito “privilegiato”, posso solo affermare quello che riesco personalmente a constatare, ovviamente non è il tutto, anzi, inerente all’universo fanzinaro. Percezione e fruizione delle auto-edizioni fanzinare sono legate al semplice interesse individuale, non si cavalcano mode, almeno non con le “vere fanzine”, non ci sono aspetti reclamizzativi dirompenti, moltissime fanzine nascono e muoiono senza che nessuno ne abbia mai saputo niente. Il cartaceo tende a diminuire, sempre relativo al contesto di semplificazione della realizzazione e distribuzione, sommato al discorso economico, però questo non incide sui contenuti fanzinari. I periodi cambiano, così come le generazioni fanzinare, i fanzinari degli anni ’70 non hanno molto in comune con i fanzinari degli anni ’90, come gli stessi non hanno nulla in comune con gli attuali fanzinari. Però rimane inscindibile che una fanzine, per esistere, abbia in sé le colonne portanti oggi come 70 anni fa; la passione, la comunicazione e il confronto.
L’Archivio Nazionale Fanzine Italiane – Fanzinoteca d’Italia 0.2 – Centro Nazionale Studi Fanzine è presente sui social media?
– Purtroppo, e ribadisco, purtroppo, abbiamo attivato un profilo, dopo 4 anni di attività, su un social al solo scopo di snellire l’attività di aggiornamento legato anche ai vari siti al momento attivi, fra questi non c’è quello della Fanzinoteca d’Italia 0.2, al momento in fase di congelamento, da svariati anni.
L’Archivio Nazionale Fanzine Italiane – Fanzinoteca d’Italia 0.2 – Centro Nazionale Studi Fanzine è aperto a collaborazioni con associazioni, enti, ecc. ecc.?
– La formazione di una Rete di collaborazione partecipativa è stata, fin dall’inizio della Fanzinoteca, una priorità di esecuzione progettuale, per questo motivo la nostra collaborazione, negli anni, si è estesa a tantissime realtà associative o organizzazioni di vario genere, con risultati più che ottimi.
Inevitabile domanda finale: progetti futuri come un documentario che racconti la storia dell’Archivio, oppure un libro o altro?
– Progetti futuri? Troppi! A parte quelli, un documentario lo abbiamo realizzato, su richiesta, per un video tour della Fanzinoteca e relativi contenuti proposto ad un evento in Canada nel periodo Covid. Mentre di libri, idee ce ne sono state e ce ne sono ancora, per ora abbiamo dato alle stampe, nel decennale di attività della Fanzinoteca, il volumetto “Fanzinoteca: patrimonio dell’umanità e di culture” gratuitamente scaricabile in versione beta da questo link: https://www.fanzineitaliane.it/fumettoteca/index.php?SMExt=SMPages&SMPagesId=f9beb1a85e76c68c7dbac0aa4668099e
Certamente, ancora altro si potrebbe fare, ad averci le possibilità adeguate, vi rammento che siamo una associazione di volontariato e che tutto il tempo e i soldi investiti in questo folle percorso sono sempre stati gratuitamente messi dai diretti interessati.
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