(Da Vinci Classics 2022)
Ascoltare questo Cd licenziato dalla Da Vinci Classics è stato un po’ come mettersi nei panni di Gil Pender, il protagonista di Midnight in Paris – film diretto da Woody Allen nel 2011 – il quale, a furia di fantasticare a proposito dei primi decenni del secolo scorso (da lui visti come l’età dell’oro dell’arte), si ritrova improvvisamente, per incanto, a viverli davvero, a chiacchierare amabilmente con personaggi del calibro di Hemingway, Fitzgerald, Picasso, Gauguin, e molti altri. Nel nostro caso, gli artisti che abbiamo modo di “incontrare” sono musicisti del calibro di George Gershwin, Erwin Schulhoff, e Rudy Wiedoeft. Grazie alle loro musiche, così intrise dei ritmi e delle armonie del jazz dell’epoca, veniamo trasportati in un’atmosfera magica, sognante, seppur non priva di asprezze, specie in alcune pagine di Schulhoff. Le loro composizioni sprizzano vitalità a ritmo di danza – che può essere anche quella di un valzer, come nel caso di Wiedoeft, o di un malinconico e sensuale tango, come nella suite di Schulhoff -, anche se talvolta ci cullano con melodie dolci e ammalianti (pensiamo alla Lullaby di Gershwin, una dei lavori meno conosciuti del genio russo-americano). La rilettura per sassofoni e archi di pagine originariamente scritte per pianoforte (come i Preludes di Gershwin e gli Esquisses de Jazz di Schulhoff), operata dal sassofonista Nick Russoniello – affiancato, nell’esecuzione, dagli archi del Golden Age Quartet – è quanto mai azzeccata, e aggiunge ulteriore calore e fascino timbrico. Oltreché come interprete, Russoniello è presente in questo Cd anche come compositore di due brani, Valse Rudy per sassofono solo, e Harbour City Suite per sassofono e archi. Particolarmente brillante è a mio avviso quest’ultima: si tratta di una suite in tre movimenti che, nel narrare musicalmente eventi occorsi negli anni Venti del Novecento a Sidney (città dove Russoniello, classe 1984, ha studiato), sembrano insieme richiamare le atmosfere della musica di quel periodo, insieme rivisitandole grazie a una impronta ritmica e melodica inequivocabilmente figlia dei nostri tempi.
Voto: 7/10