Kate Molleson, conduttrice dei programmi della BBC Radio 3 ‘New Music Show’ e Music Matter’, giornalista per testate come The Guardian e New Statesmen, pubblica questo nuovo libro, in lingua inglese, che getta uno sguardo originale su uno spaccato della Musica Contemporanea del Ventesimo secolo. Unendo ad una prosa intrigante e piacevolmente scorrevole approfondimenti storici ad aneddoti personali l’autrice ci conduce in un percorso focalizzato su dieci autori, sparsi per i Quattro Continenti, che vanno dal presente al 1875 con il compositore, conduttore, teorico della musica messicano Juan Carrillo, pioniere della musica microtonale. Molleson ci racconta la politica e la filosofia insita nel pensiero di Carrillo, contestualizzandolo nella storia del suo paese e del mondo, dandoci l’impressione di essere presenti alla vita del compositore. La seconda autrice trattata è Ruth Crawford Seeger, attraverso le parole della sua figlia Peggie Seeger. Attraverso il racconto della sua vita ci viene spiegato il fortissimo sentimento di misoginia, sessismo, omofobia che pervadeva l’industria musicale americana negli anni ‘20 e ‘30 del ‘900 ponendo laceranti drammi morali a chi, donna volesse essere moglie e compositrice. Altri capitoli raccontano la vita e l’opera del compositore svizzero brasiliano Walter Smetak, creatore di straordinari strumenti atti a portare le sue idee musicali all’ascolto del pubblico, di Else Marie Pade, pioniera della musica elettronica danese, una gigante della musica elettroacustica mondiale, e del faticoso e accidentato percorso di riconoscimento del suo valore internazionale.
La Molleson ci racconta anche di Muhal Richard Abrams, fondatore negli anni ‘60 a New York della storica AACM, Association for the Advancement of Creative Musicians, crocevia importantissimo per la contaminazione e la ridefinizione dei confini tra musica classica e jazz. Per poi arrivare al compositore filippino José Maceda, autore della monumentale composizione Ugnayan, scritta per kolitongos (cetra), balingbings (cicalini di bambù), bungbungs (flauti di bambù), fischietti ongiyoung, ballerini, gong, cimbali cinesi e coro, che fu personalmente voluta, e finanziata economicamente, dalla first lady Imelda Marcos nel 1974. La composizione fu diffusa in tutta la nazione attraverso svariate stazioni radio. Il pubblico si sintonizzò sulle diverse frequenze radio per realizzare l’ultimo atto della composizione, un’esperienza collettiva di puro noise, resa possibile attraverso migliaia di radio, per dare il senso di un’unione collettiva di esperienza condivisa. Un’esperienza incredibile, quanto avrei dato per essere presente. I successivi capitoli raccontano nell’ordine Galina Ustvoskaya, che studiò con Shostakovich, autrice di musica rigorosa e dotata di brutale bellezza, il capitolo successivo la compositrice suora etiope Emahoy Tsengué-Maryam Guèbrou, intervistata nella sua casa di Gerusalemme, e il terzo la compositrice di musica elettronica Éliane Radigue, che nella sua ricerca sulla musica elettroacustica e minimale ha perfettamente inteso il motto del titolo del libro, “suono all’interno del suono”. Per concludere con la compositrice neozelandese Annea Lockwood, altra grande artista dedita alla musica elettronica, microtonale e alla creazione di suoni “naturali”.
Ammetto che qualche nome lo conoscevo, ma altri sono stati per me e per le mie orecchie una scoperta. Chiuso il libro ho intrapreso la ricerca e l’ascolto di questi incredibili suoni, non so quando finirò e se mai finirò, ma il bello dell’ascolto per me è questo. Auspico un editore illuminato che lo traduca in italiano. Nel frattempo crossfinger!
Kate Molleson, Sound Within Sound: Opening Our Ears to the Twentieth Century, Londra, Faber Books, 2022