La Discus Music è una label musicale britannica che è ben presente da anni nei meandri digitali di Kathodik. Le sue produzioni, che spaziano dal Free Jazz al Progressive Rock, destano sempre interesse in redazione e trovano appassionati redattori che si ascoltano i dischi e ne parlano sulla webzine. Anche questa volta, come per le altre interviste, mi sono reso conto che era arrivata l’ora di un approfondimento di conoscenza della label e della filosofia che la anima e ho scambiato le mie consuete quattro chiacchiere digitali con Martin Archer, fondatore e direttore della Discus Music. Come sempre a voi la lettura.
Qui trovate la traduzione in Inglese
Quali sono le origini dell’etichetta discografica? Come è nata l’idea? Quali ispirazioni ci sono state? A quali modelli, se ci sono stati, si è fatto riferimento?
Mentre iniziavo a conoscere la musica e come fare musica negli anni ’70 c’erano tre importanti etichette discografiche britanniche da prendere ad esempio – Incus Records, Ogun Records e Cadillac Records. Tutte queste etichette discografiche hanno mostrato come fosse possibile per i musicisti registrare e pubblicare la propria musica senza interferenze. Questo mi piacque molto, e intorno ai vent’anni stavo già cominciando a capire che registrare piuttosto che suonare era per me la cosa principale. A quel punto avevamo avuto il Punk, e le piccole etichette indipendenti erano diventate comuni. Quindi i mezzi di produzione sono stati resi più accessibili. In un primo momento – infatti fino a circa 10 anni fa – Discus esisteva davvero solo per le mie produzioni personali. Ma poi, per fare un passo avanti, ho iniziato ad aggiungere dischi che non erano mie registrazioni – in un primo momento da musicisti della mia cerchia più vicina, ma ora piuttosto ampia. Sono indeciso se volere questa responsabilità, ma credo che ormai sia troppo tardi.
Dove si trova la label?
Sheffield UK
Come scegliete le produzioni?
La mia musica passa dall’improvvisazione attraverso il free jazz al progressive rock e la forma estesa della canzone. Faccio quello di cui ho voglia! Quindi, ho inizialmente voluto che la label pubblicasse musica che fosse altrettanto varia, un vero e proprio miscuglio. Come scelgo le produzioni? Devo solo amare la musica e sentire che in qualche modo si riferisce all’etica Discus di spingere i confini un po’ più in là.
Perché la maggior parte delle uscite è in cd?
Beh, si tratta di 60% CD e 40% DL, che è rimasta invariata per alcuni anni. In questa nicchia di musica molte persone vogliono ancora un supporto fisico, e coloro che non lo vogliono possono comprare un DL. Per me questa combinazione è il veicolo ideale, molto pratico per le persone il cui interesse principale è la musica e non il mezzo. Il mezzo non è, e non è mai stato, il messaggio.
Avete in programma in futuro uscite in vinile?
No, non mi piace il vinile. Troppo costoso da fare, troppo lungo il tempo di produzione, troppo costoso da inviare, non passerà attraverso la vostra cassetta delle lettere, troppo ingombrante da conservare, di durata troppo limitata. Non mi piace niente del vinile, che liberazione.
Che ne pensate delle coproduzioni tra le label? Pensate che sia una buona opzione per le label?
No, non ci vedo alcun vantaggio. Mi chiedo perché le etichette vorrebbero farlo. Non mi risulta che questo avvenga. Preferisco mantenere il controllo!
Pensate che sia importante l’uso dei social media per promuovere la musica improvvisata?
È di vitale importanza! Senza un reparto promozionale della casa discografica su cui contare, i musicisti devono promuoversi da soli, e il modo migliore per farlo è di rivolgersi a determinati gruppi di interesse tramite i social media e i commentatori online. Penso che aiuti avere un contatto diretto con gli ascoltatori. Come far parte di una comunità mondiale. Ottenere recensioni nelle riviste è gratificante per l’ego, ma non sono sicuro che faccia molta differenza per le vendite.
Come vedete la scena nazionale e internazionale a livello di musica improvvisata?
Penso che in generale ci sia ora molta più musica interessante, da vedere e sentire, di prima. Ci sono molti bravi giovani musicisti in arrivo, e non mi stanco mai di sentire cose nuove da persone nuove. I concerti nel Regno Unito non vanno bene per suoni più sperimentali – non ci sono mai stati abbastanza posti per suonare, ed è ancora così. Ma per me che sono principalmente un musicista di studio va bene – vendo CD in tutto il mondo, principalmente UK/ EU/ US e questo è positivo.
Potete dirmi qualcosa su futuri progetti della label?
Bene, Discus pubblicherà 18 nuovi CD/DL nel 2023, alcuni dei miei dischi, alcuni nuovi nomi e alcuni nomi affermati. Ci saranno 2 uscite di Paul Dunmall nel 2023 e sono soddisfatto di entrambe. Ho i dischi dei miei gruppi rock fuori dagli schemi Orchestra Of The Upper Atmosphere e Das Rad. E ho un triplo CD live con gli Anthropology Band che mi entusiasma. Qualche sorpresa la scoprirete a tempo debito. Voglio che tutti continuino ad interessarsi alla Discus, e che si domandino: che cosa ha in mente di far uscire adesso?
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