(Da Vinci Classics, 2022)
Giancarlo Simonacci incide per Da Vinci un CD davvero interessante sulla musica pianistica americana del diciannovesimo e ventesimo secolo. L’interesse risiede innanzitutto nella scelta del repertorio, costellato di brani davvero particolari e poco eseguiti. A parte il Valzer dal sapore ancora romantico di Heinrich, molto particolari sono le Five Improvisation di Amy Beach compositrice e pianista, forse la prima donna americana a cimentarsi con la scrittura compositiva di musica colta: una scrittura di grande qualità e profondità artistica. Henry Cowell, compositore di grande originalità, è qui presente con il breve brano Vestiges, del 1920 in cui si intravede, anche se ancora in nuce, il sistema compositivo che egli adotterà in seguito nella maturità, con largo uso di clusters e accordi dissonanti. Aaron Copland, the Dean of American Music, con la sua Nights Thoughts del 1972, una delle sue ultime composizioni, omaggia il grande Charles Ives, pioniere della scrittura dissonante e poliritmica, con un brano enigmatico e dissonante, fatto di chiazze sonore contrastanti che si dipanano lungo tutta la sua durata. John Cage, altro controverso e geniale autore americano, con Haiku, esplora forme brevissime, quasi istantanee, nel suo linguaggio particolare ed estremo. L’immenso Bernstein con Touches del 1980, uno dei suoi ultimi lavori, presenta un Corale con Variazioni, nel suo inconfondibile stile in cui riesce ad unire in modo unico ed originale la musica colte con gli stilemi jazz. Bellissimo. Penultimo brano del CD, Palais de Mari di Morton Feldman, nella ‘maniera’ della piena maturità dell’autore, una composizione molto lunga, come del resto quasi tutte le sue composizioni dell’ultimo periodo, in cui si alternano suoni singoli ed accordi con dinamiche sempre flebili e ridotte, suoni lasciati vibrare nell’aria, molto statici e diafani. Il CD si chiude con Mad Rush di Philip Glass, la cui musica non ha assolutamente bisogno di presentazione; un brano molto bello nel puro stile minimalista, in cui le formule accordali e arpeggiate, continue e ripetute, si dipanano e fluiscono leggere lungo i 14 minuti del brano. Un CD, questo ‘American Piano Landscapes’ davvero vario ed interessante, arricchito dalle bellissime interpretazioni che Giancarlo Simonacci riesce a regalarci grazie ad un tocco ed una tecnica esecutiva eccellente.
Voto 8,5/10