Quinto incontro – dialogo “virtuale” con i blog di musica presenti in ogni dove sul web. Questa volta, dopo l’intervista a Phil Freeman – Burning Ambulance (qui), base Stati Uniti, Uwe Schneider e Michael Göttert – African Paper (qui), base Germania, Mario Biserni – Sands-Zine (qui), base Italia, Sergio Piccirilli – El Intruso (qui), base Argentina, ritorno in Italia per scambiare le mie consuete quattro chiacchiere digitali con le ricercatrici Luisa Santacesaria e Giulia Sarno, redattrici del blog musicaelettronica.it. A loro e al blog sono arrivato leggendo gli articoli della musicologa Laura Zattra, che poi ho intervistato (qui), e a musicaelettronica.it ho pensato quando stilavo la lista di nomi papabili per questo filone di interviste che sto portando avanti. Luisa e Giulia si sono subito mostrate disponibili a raccontare la storia di questo interessante blog dedicato alla musica elettronica. Per l’occasione segnalo l’intervista a Johann Merrich, compositrice, ricercatrice e collaboratrice del blog (qui), e a cascata vi rimando alle altre interviste che ho fatto ad alcuni Centri di ricerca, Musei, Studi di registrazione, Fiere di settore, dove si studia e si pratica la musica elettronica in tutte le sue forme (qui trovate l’ultima e a ritroso tutte le altre).
Come è nata la rivista on line?
La storia di musicaelettronica.it si divide in due parti: il sito nasce nel 2010 su iniziativa di Tempo Reale e viene curato, fino al 2014, da musicisti provenienti dalle classi di musica elettronica del Conservatorio di Bologna, tra cui Riccardo Castagnola e Luigi Mastandrea. Il portale è stato poi riaperto nel 2016 con un nuovo layout e una nuova redazione, ed è curato da noi due.
Quali spunti ci sono stati? A quali modelli si è fatto riferimento?
Abbiamo cercato fin dall’inizio di riempire uno spazio che non c’era nella divulgazione di musica elettronica e sperimentale in Italia. Ci sono stati dei modelli di riferimento, soprattutto cartacei (come The Wire o il compianto De:Bug) per quanto riguarda gli argomenti trattati, ma abbiamo cercato da subito di trovare la nostra strada. Nonostante un sito web non ponga limiti alla lunghezza dei testi pubblicati, al contrario dei supporti cartacei, abbiamo sempre optato per contributi non lunghi, di carattere divulgativo, seppur sempre di alto profilo scientifico. Abbiamo ospitato negli anni rubriche di studiosi, compositori, divulgatori, offrendo loro un luogo dove pubblicare le loro riflessioni in una forma più libera e diretta rispetto a una pubblicazione scientifica. Tra questi, Valentina Bertolani, Federica Bressan, Johann Merrich, Andrea Valle, Laura Zattra. Ci piace pensare che musicaelettronica.it possa essere una casa per idee che sono ancora in cerca di una forma consolidata – come un testo scientifico – ma sufficientemente forti e mature per essere pubblicate.
Perché avete scelto il nome musicaelettronica.it?
Non l’abbiamo scelto noi ma è stato ideato da Francesco Giomi, direttore di Tempo Reale.
Nella rivista vi occupate prevalentemente di musica? Quali generi trattate?
Come un po’ si intuisce dal nome stesso, ci occupiamo prevalentemente di musica elettronica nelle sue varie sfaccettature, di musica sperimentale, di musica contemporanea.
Oltre al sito istituzionale siete presenti nei social? Se sì quali preferite usare?
Insieme alla riapertura del sito nel 2016 abbiamo inaugurato anche una pagina Facebook (https://www.facebook.com/Musicaelettronica.it) e, da marzo 2023, abbiamo aperto anche un account Instagram (https://www.instagram.com/musicaelettronica.it/). Usiamo questi due spazi, da un lato, per riverberare i contributi che pubblichiamo sul nostro sito, dall’altro per trovare nuove forme di interazione con i nostri utenti. Facebook è ormai un canale consolidato ma a volte può risultare un po’ statico, mentre siamo curiose di capire come riusciremo a usare Instagram, che abbiamo aperto grazie al supporto di Davide Parolin, nuovo social media manager di Tempo Reale.
Vi siete fatti un’idea dei vostri lettori? Avete feedback da chi vi legge?
I feedback principali, oltre che dalle reazioni e commenti sui social, ci arrivano quando pubblichiamo i nostri Call for works tematici, a cui partecipano normalmente numerosi musicisti da tutta Italia e dall’estero. Questo ci fa piacere e ci conferma che le nostre idee girano anche attraverso canali che non ci aspetteremmo. I nostri lettori sono prevalentemente musicisti elettronici, studiosi, ma anche persone genericamente interessate agli argomenti che pubblichiamo.
Avete in progetto un’edizione cartacea della rivista?
Per l’anniversario dei dieci anni di musicaelettronica.it, che cadeva nel 2020, abbiamo immaginato una versione cartacea con gli articoli più interessanti pubblicati negli anni, progetto che poi abbiamo dovuto archiviare per i vari ritardi legati alla pandemia. Per adesso siamo felici di abitare solamente il mondo della rete ma non sappiamo ancora cosa decideremo di fare in futuro!
Siete aperti a collaborazioni con altre riviste, on line/cartacee, associazioni, enti, ecc.?
Sì, siamo sempre aperti a collaborazioni con realtà che seguiamo e stimiamo. Prima della pandemia avevamo iniziato a curare il podcast ‘Telepass’ con Fango Radio (www.fangoradio.com), che era dedicato ai concerti della rassegna ‘Aundici’, a cura di Tempo Reale e in collaborazione con varie realtà musicali del territorio toscano. Abbiamo ospitato la rubrica finestresonore~ di Elettronica Collettiva Bologna~, realtà collaborativa nata nella Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna. Da marzo 2023 abbiamo poi inaugurato la rubrica Label! Label!, curata da Marco Baldini, che è un focus sulle etichette discografiche di musica sperimentale, a partire da quelle italiane, dove abbiamo coinvolto i vari fondatori/curatori attraverso interviste sulla loro visione curatoriale e sulle loro uscite più significative. Ci piacerebbe comunque espandere la nostra rete e collaborare con altre realtà nei prossimi mesi.
Progetti futuri oltre la rivista on line?
A settembre 2017, per il ‘Tempo Reale Festival’ di quell’anno, avevamo curato un evento all’interno del Museo Novecento di Firenze dal titolo PLAY900, che prevedeva una visita del museo con indosso un paio di cuffie wi-fi da cui ascoltare tre diverse playlist curate da musicaelettronica.it (una con le opere vincitrici dei nostri Call for Works, una con composizioni già presenti in un’installazione sonora all’interno del museo che era stata ideata da Tempo Reale, e una dedicata al compositore elettronico Pietro Grossi, di cui quell’anno ricorreva il centenario). Ci piacerebbe organizzare altri eventi simili in futuro, così da uscire dalla dimensione online e avere la possibilità di incontrare dal vivo chi ci segue.
Link: musicaelettronica.it Home Page
Link: musicaelettronica.it Facebook Page
Link: musicaelettronica.it Instagram Profile