(Amirani Records 2023)
Sembra scorretto, per un critico, cominciare dal manifestare sfacciatamente le sue preferenze di gusto individuali. Ma non sono un critico vero e proprio; quindi posso permettermelo. Il sax di Gianni Mimmo e il pianoforte di Nicola Guazzaloca sono quanto di meglio si possa ascoltare oggi (non solo in Italia). Sia per il suono che sanno ricavare dai loro strumenti, sia per il modo in cui suonano, il modo in cui si esprimono attraverso l’improvvisazione. In questo viaggio autunnale, tra esplorazione della luce attraverso il suono, atmosfere piovose, e Lieder intimistici, i due musicisti trovano uno stato, o forse meglio, un flusso di grazia. Tra le 17 tracce non saprei proprio quale scegliere: offrono tutte momenti di dolce, intensa, profonda, vissuta, creativa musicalità. Non solo di meditazione o contemplazione si tratta, ma anche di libera espressione e, più che di una conversazione, di un reciproco attunement. Delicatezza e attenzione sono altre parole che mi vengono in mente ascoltando, e riascoltando questi brani, anche quando, per esempio, l’intensità raggiunge l’apice a un certo punto della traccia 16, More -Then – before, prima di placarsi, e prima che la musica si addolcisca facendosi nuovamente meditativa, per quanto frastagliata da sprazzi di nervosismo, e poi ancora così, nel flusso, e di nuovo verso un finale annunciato dal trambusto e poi nuovamente rinviato fino al dileguare delle note…
Perdersi in questo incontro, lasciarsene assorbire. Che bellezza! Che dono! Se volete capirne di più consultate l’ottima riflessione di Ettore Garzia (https://www.percorsimusicali.eu/2023/03/24/nicola-guazzaloca-gianni-mimmo-herbstreise/), ma non trascurate le note di copertina di Mimmo, molto ispirato anche nel commentare la propria musica.
Voto: 9/10