(Neuma Records 2022)
Lo confesso: non sono mai stato un grande amante dei bis. Nella maggior parte dei casi mi sembrano un inutile prolungamento di un concerto che ha già raggiunto la sua compiutezza, quando non una (seppur esile) minaccia alla coerenza del programma eseguito. Che dire, tuttavia, di un programma costituito interamente da bis? Questo è l’esperimento compiuto dal grandissimo sassofonista Timothy McAllister, il quale ha commissionato degli ideali bis – “encore” – a quattordici compositori contemporanei, tra i quali spiccano i nomi (tra gli altri) di Gonzalo Garrido-Lecca, Armando Bayolo, Zoe Cutler, Matthew Evan Taylor. I brani eseguiti da McAllister, in tandem con la bravissima pianista b>Liz Ames, spiccano per inventiva melodica e per vivacità e intensità ritmica. Nella maggior parte dei casi, gli autori qui convocati attingono a piene mani dalla musica extra-colta – il jazz in primis, ma anche il funk, il rock e persino la musica balcanica -, miscelando i linguaggi classici, contemporanei e vernacolari con fantasia e coerenza. Sebbene non manchino episodi introspettivi, il tenore espressivo prevalente è gioioso, esuberante, estroverso, urbano. I dialoghi tra sax e pianoforte sono fitti e intensi, e il virtuosismo di McAllister brilla anche per ciò che riguarda la varietà di colori e timbri che sa produrre. Insomma, finito di ascoltare questo bellissimo ed esaltante CD, una voce si è insinuata dentro di me, una voce che implorava a tutta forza un … bis!
Voto: 8/10