(Clonmell Jazz Records 2022)
La nostalgia di Missing, il vuoto che suona nell’arpeggio e nella melodia della chitarra e della tromba, vale tutto il disco. Un disco che ha nell’abitare lo spazio sonoro in modo espressivamente denso la propria cifra caratteristica. Lo si percepisce sin dall’incipit con Horizon, ma è una tonalità emotiva esplorata in diversi brani (per esempio anche in In these places we live e in Explorations of one’s self inside a caravan, che da camperista ho apprezzato molto); ed è chiaro che lo spazio sonoro è uno spazio interiore, anche quando s’intende esprimere sentimenti rivolti ad altri o altro (Lu; Walking Blue); e questo vale sia che di malinconia si tratti, sia che l’animo sia più rasserenato e tendente al brio. L’album realizzato da Harry Chistelis (chitarra), insieme a Christos Stylianides (tromba), Andrea Di Biase (contrabbasso) e Dave Storey ricorda il sound cool della ECM, ma è attraversato da un fremito di profonda intensità melodica che, a sprazzi, potrebbe far pensare all’immersività di certe registrazioni di Miles Davis. Eppure la unheimliche bellezza di queste note è tutta sua.
Voto: 9/10
Harry Christelis Bandcamp Page