(Jazz Detective 2023)
Eureka, eureka per gli amanti della raffinata armonia blue in jazz di Chet Baker. Una operazione di rispolvero di un certo livello ha visto unire le forze tra i tipi della Jazz Detective con la Elemental Music e la Dutch Archive alfine di ridare luce a due sessioni di ottima fattura risalenti al 1979, e registrate allora dal cornettista con due differenti quartetti per la radio olandese KRONCRV in Hilversum, presso appunto i prestigiosi studi VASA. Si tratta di due sessioni nate nei Paesi Bassi rispettivamente il 9 e il 10 Aprile del ’79, dove la prima comprendeva il nostro accompagnato da Frank Elsen al piano, Viktor Kaihatu al basso, e Erik Ineke alla batteria; mentre la seconda includeva il pianista Phil Markowitz, il bassista Jean Louis Rassinfosse, e il batterista Charles Rice. Innanzittuto dal punto di vista generale abbiamo a che fare con una musica rilassata, spensierata che non stenta ad inerpicarsi su armonie di complessa tessitura, ma lo fa sempre mediante la creazione di un climax piacevole, e mai dissonante. Ovviamente ciò sarà già ben noto ai conoscitori di Baker che questa volta avranno a che fare sia con melodie notturne al chiaro di luna, ma saranno anche smossi da atmosfere più vibranti, movimentate, che vedranno il nostro indossare anche l’abito del raffinato crooner: arte che ha sempre affascinato Baker sin dagli esordi della sua carriera.
Apre le danze una scintillante Beautiful Black Eyes dove il cuore pulsante è retto da un intenso solo di pianoforte di Elsen che apre spesso la strada ad un acuto e vibrante suono di tromba. Jazz modale, ritmi cangianti che ritroviamo con maggior vigore e velocità su tutto il corpo di The BestThing For You e in Down mentre una luce soffusa da candela sarà adatta per sentire sia Oh You Crazy Moon, con l’ingresso della voce bluesaggiante di Chet, che la title track, il momento maggiormente melodico sentito sin’ora, che rievoca di più le colorazioni del cool, immortalando un lungo solo alla cornetta. Ma più che scandagliare dettagliatamente ogni anfratto di questa testimonianza, il consiglio è quello di ascoltarlo dall’inizio alla fine senza essere troppo analitici, lasciando perdere le liner notes, per godersi invece a pieno la musica ivi contenuta. Una musica che sa essere magica, che sa toccare al cuore come poche riescono e che ci consegna un Baker in forma smagliante. Un musicista la cui vita è stata un rocambolesco film pregno di piaceri ma anche di tanta sofferenza esistenziale. Note di una vita molte volte dolente, vissuta con fare spericolato, che Baker esprime spesso tra le maglie delle sue note. Naturalmente questa operazione sfoggia abiti lussuosi, presentandosi nella doppia veste di 2 LP e doppio Cd super limitato, raccogliendo interventi e omaggi scritti, che includono le foto di V. Oakland, J.P. Leloir e C.Rose, un saggio del giornalista olandese Jeroen De Valk e di altri suoi colleghi, ma anche diverse interviste, tra cui ci piace segnalare quelle dei trombettisti Randy Breckered e del nostro Enrico Rava. Ora che il sole e il caldo si sono impadroniti della scena climatica, il consiglio è quello di mettersi le cuffie e godersi a pieno questa musica al cospetto di un infinito cielo stellato al calare della sera: raffredderà ansie e bollori.
Chet Vive e non tramonta mai.
Voto: 7/8