(Neuma Records 2023)
Come tutti (quanto meno tra gli appassionati di musica del Novecento, in special modo americana) sanno, la produzione di John Cage risalente agli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso è ben diversa da quella successiva alla svolta Zen degli anni Cinquanta. La seconda, giustamente connotata come aleatoria, traduce in note una poetica del caso, paradigmaticamente espressa nel famoso e famigerato 4 minuti e 33 secondi, e paradossalmente avvicina Cage – non tanto nell’impostazione teorica quanto negli esiti musicali – alle coeve avanguardie europee. La prima, invece, comprende un notevole numero di brani per uno o più pianoforti preparati (una delle più celebri invenzioni acustiche del genio americano), caratterizzati da ostinati ritmici, complesse ma ordinate (anche grazie al ricorso di formule matematiche) concatenazioni di pattern, e in alcuni casi melodie dal profumo (e dal suono: il prepared piano richiama infatti sonorità proprie del gamelan indonesiano) esotico. Le Sonatas & Interludes for Prepared Piano, scritte tra il 1946 e il 1948, appartengono alla suddetta prima fase del percorso creativo Cageano, e dunque si contraddistinguono anzitutto per il pronunciato aspetto ritmico e per la ricorrenza di alcuni schemi compositivi, oltreché per l’incedere ipnotico e incantatorio di alcuni di essi. Eppure, qualcosa del Cage che verrà sembra far capolino in questi brani, vuoi per la libertà concessa all’interprete per ciò che riguarda la durata dei suoni e per la “preparazione del pianoforte”, vuoi per il ruolo particolarmente importante (e anch’esso non del tutto preordinato) assegnato al silenzio. Ciò dona un tono quasi-improvvisatorio ad alcuni di questi brani, che ne accresce ulteriormente il fascino. La pianista italiana Agnese Toniutti, già protagonista per la stessa Neuma Records di un Cd di musiche sperimentali, raccoglie la sfida Cageana con successo, regalandoci una interpretazione al tempo stesso precisa ed emotiva, controllata e personale, di questo caposaldo della letteratura pianistica (nel senso “allargato”, ovvero successivo alle innovazioni acustiche apportate non solo da Cage, ma anche da Cowell e altri) novecentesca.
Voto: 8/10