(Cam Jazz 2023)
La chitarrista Eleonora Strino ha fatto le cose in grande per questa incisione, un trio insieme agli americani Greg Cohen al contrabbasso e Joey Baron alla batteria, molto interessante e ben curata dall’inizio alla fine, trentotto minuti concentrati, nota per nota, senza alcuna sbavatura o stanchezza inspirativa.
Ci presentano degli standard famosi completamente trasformati dalla forte personalità della Strino, basta ascoltare Somewhere over the Rainbow o It Don’t Mean a Thing, per rendersene conto, senza dimenticare due composizioni di autori italiani, Il Postino e Estate.
Lei ha il pregio di rinnovare la tradizione jazz dall’interno, con idee e suono personale sulla chitarra, senza lasciarsi andare a clonare alcuno dei suoi famosi predecessori, che sia un Wes Montgomery o un contemporaneo come Pat Metheny, in fondo non ne ha bisogno, lei fa propri questi standard, la ritmica lavora con precisione alle sue dipendenze e tutto funziona alla grande.
In tre hanno swing, idee e passano dalla ballad a numero più veloci, senza perdere il filo del discorso, ricchi di swing, di passionalità, ma anche di precisione esecutiva, come ci si addice per un trio del genere.
Voto 9/10