Sono venuto a conoscenza del progetto Biglia – Palchi in pista, scorrendo i post nella home page di Facebook durante il periodo post-pandemico. Un circuito dedicato alla musica dal vivo in Emilia Romagna, che si proponeva come modalità per far ripartire questo settore che era stato pesantemente vessato dalla pandemia. L’idea mi aveva incuriosito e, una cosa tira l’altra, ho pensato ad un’intervista all’ideatore Patrizio Cenacchi per capire meglio la storia e la filosofia dietro al progetto. In un batter “riveduto e corretto” di tastiera ho mandato le domande, Patrizio Cenacchi ha subito mandato le risposte e raccontato la genesi, il presente, e il futuro di BIGLIA. A voi la lettura.
Iniziamo dall’origine, come è nata l’idea di Biglia – Palchi in Pista?
Il progetto Biglia è nato tre anni fa in un periodo in cui si parlava di ULTIMOCONCERTO, campagna social organizzata e promossa da KeepOn Live, Arci e Assomusica, nata per portare l’attenzione su un settore musicale in ginocchio. La pandemia ha dimostrato quanto l’industria musicale sia fragile, ma ha anche offerto un’opportunità per ripensare nuove modalità di ripartenza di quei luoghi di spettacolo. Un percorso che mi ha permesso di sviluppare, insieme ai direttori artistici dei locali, un modello inedito di direzione artistica e organizzativa che connette teatri del circuito ATER Fondazione e live club di questo territorio, in risposta appunto ad un periodo di passaggio e trasformazione per il settore. Il circuito BIGLIA quindi, nasce come modello culturale nuovo e sostenibile, con un ampio margine di crescita all’interno dell’industria musicale, che da rimedio può diventare un’autentica prospettiva virtuosa per il nuovo mercato del prossimo decennio.
Perché il nome Biglia?
Biglia è un movimento che gioca con l’infanzia, lo scambio, la pista… ma anche con la magia di un vetro prismatico con all’interno “l’occhio di gatto”. È un’immaginario collettivo mai individuale, che esplora traiettorie sempre imprevedibili. Quest’anno l’immagine grafica di BIGLIA (curata da Gregorio Giannini in arte Gogo, designer di Ferrara) si è trasformata da biglia ad una grande iride, ponendosi come possibilità di uno sguardo differente rispetto al panorama attuale. Senza questi palchi, senza questi teatri, gli artisti emergenti o anche quelli che si rivolgono ad un pubblico di nicchia, non riescono ad esibirsi dal vivo. Insomma, un barlume di iridescenza è possibile; e, anzi, è proprio necessario.
Come è strutturato oggi il circuito? Quali sono gli spazi aderenti, il ruolo della fondazione ATER, i partner e le persone con cui Biglia costruisce la programmazione?
Come dicevo, sono partito dai Club, dalla loro necessità di ripartenza, per dare un segnale rilevante socialmente anche agli occhi della politica a questi spazi in difficoltà, riconoscendoli come vere organizzazioni culturali. La rete BIGLIA è costituita da tre live club (Locomotiv Club di Bologna, Bronson di Ravenna, OFF di Modena) insieme a tre teatri del circuito ATER Fondazione (Salone Snaporaz di Cattolica, Cinema Teatro Mac Mazzieri di Pavullo Nel Frignano – MO, Cinema Teatro Boiardo di Scandiano – RE), una rete in via di ampliamento sul 2024. La programmazione ogni anno intreccia promozione e circuitazione di nuovi artisti e band del territorio, progetti speciali e format inediti, offrendo un modello di prossimità, relazione, scambio, educazione. ATER Fondazione riconosciuta nel 2014 dalla Regione e dal Ministero della Cultura quale Circuito Multidisciplinare dell’Emilia-Romagna, attraverso la gestione diretta di 14 teatri e delle relative stagioni e il sostegno alla programmazione artistica di una decina di spazi, è stato l’approdo di un percorso che non sarebbe mai arrivato al traguardo.
Come viene effettuata la selezione delle proposte artistiche?
Le scelte artistiche fatte in questi anni hanno ruotato attorno ad un cardine comune: la legge regionale per lo sviluppo del settore musicale (L.R. 2/2018). La Regione Emilia-Romagna è l’unica che si è dotata di una legge per lo sviluppo del settore musicale e con essa di una Music Commission. Una legge innovativa, con l’obiettivo di sviluppare la produzione e la distribuzione musicale finanziando progetti di filiera per nuovi autori e formazioni emergenti, progetti di reti e la promozione e circuitazione all’estero. BIGLIA mette in pratica nei sui spazi queste differenti modalità processuali ad esempio: collaborando con giovani etichette discografiche e booking come Panico Concerti, Antenna Music Factory, Bronson Produzioni, Django Music, Locomotiv Records per l’ideazione e la promozione di nuove performance dal vivo, oppure la creazione di format inediti per nuovi progetti della scena indie italiana come ad esempio la rassegna “Biglia Gran Tour” tre appuntamenti nei live club con otto tra le migliori proposte artistiche legate al territorio come: Rareş, So Beast, Miglio, Sleap, Cemento Atlantico, Cous Cous, Colazione, Lyl. Parallelamente con il Centro Musica di Modena rinsaldiamo una collaborazione triennale al fine di realizzare una serie di percorsi di sperimentazione per portare nei teatri di BIGLIA il mondo delle sonorizzazioni dal vivo. Il progetto, ‘Soundtracks – Musica Da Film’, è un percorso di residenza artistica e formazione dedicato alla composizione di musiche originali per film curato da Corrado Nuccini (Giardini di Mirò). Quest’anno i tutor coinvolti nella residenza sono stati: Adele Altro/Any Other, per la sonorizzazione di ‘The Lodger: A Story of the London Fog’ (Alfred Hitchcock, 1927) e Karim Qqru (Zen Circus) per quella di ‘Achmed, il principe fantastico’ (Lotte Reiniger e Carl Koch, 1926). È proprio a partire da questi spazi ibridi e da questi saperi che si profilano nuove alleanze e inediti modelli legati alla musica dal vivo.
Volgendo uno sguardo indietro, quali sono stati, secondo voi, gli eventi più caratterizzanti e con un maggior riscontro di pubblico?
Senza andare neanche troppo indietro è stato emozionante quest’estate l’evento di apertura al MystFest – Festival Internazionale del Giallo e del Mistero in collaborazione con il Comune di Cattolica, con la sonorizzazione del primo film di suspense di Alfred Hitchcock, ‘The Lodger: A Story of the London Fog’, con a fianco del Collettivo Soundtracks, Adele Altro/Any Other. Nei mesi estivi hanno riscosso successo e attenzione da parte del pubblico le tre serate in partnership con la rivista ‘Rumore’, insieme ai Diaframma, Rats e Confusional Quartet, per raccontare la new wave e il postpunk italiano in occasione dell’uscita dello speciale Rumore 100. Una “fotografia sonora” di una regione che per alcuni anni (anche adesso nel numero di novembre si racconta di una nuova wave bolognese) è stata un centro nevralgico di creatività che ha dato la spinta a quello che sarebbe successo negli anni a venire. Già alla fine degli anni ’70 gli Scritti Politti, folgorati da un opuscolo pubblicitario del Comune, intitolavano il loro debutto discografico ‘Skank Bloc Bologna’.
Usate i social per promuovere e documentare il progetto? Se sì quali preferite? Li ritenete strumenti necessari?
Qui lascio la parola alla responsabile della comunicazione di BIGLIA Chiara Caporicci…
Ciao! Assolutamente si. Usiamo i social, in particolare Facebook e Instagram, in quanto strumenti sia di comunicazione esterna verso il pubblico (alla quale affianchiamo però anche azioni territoriali di promozione offline e ufficio stampa tradizionale) ma anche come un prezioso strumento di coordinamento con tutti gli spazi del circuito, per sviluppare una buona identità condivisa. La comunicazione degli eventi e delle iniziative di BIGLIA è multisfaccettata, al suo interno convivono tante diversità artistiche e organizzative, e proprio per questo viene gestita da un team dedicato, in continuo confronto con l’ufficio stampa di ATER per la promozione locale ma anche con i diversi responsabili-comunicazione degli spazi e insieme ai referenti-addetti stampa di booking/label, compagnie e artisti. I soggetti con cui sviluppare e portare avanti la promozione sono tanti ed è la vera ricchezza di una rete così fluida, dinamica, creativa. I social per noi sono assolutamente necessari, li usiamo per raccontare spazi ed eventi e dietro tutto questo c’è una bravissima Marianna Fornaro, la nostra responsabile social, già collaboratrice del Locomotiv Club.
Come viene recepito il progetto dal territorio? Che rapporto avete con la regione Emilia-Romagna?
Strategicamente distribuita sul territorio, BIGLIA è spazio di sperimentazione istituzionale, rappresenta una sintesi geografica della nostra regione, dando l’opportunità alla rete di esaltarne il valore grazie a una originale curatela musicale, in una progettazione condivisa. Il suo primo risultato in questi anni è stata la riconoscibilità del brand e il posizionamento del circuito al livello regionale e nazionale. La pandemia ha evidenziato l’esistenza di una scissione nell’industria del live, piuttosto che di un’unità, tra club, festival e promoter. Questa separazione regge ancora nonostante le finalità dei soggetti: BIGLIA ha creato un legame intenso di confronto, discussione e condivisione insieme allo staff di E-R Music Commission che, in questi anni, è stato la base fondante per formare una comunità, far incontrare elementi apparentemente lontani, a creare dei ponti, ad avvicinare e accorciare le distanze, contribuendo alla costruzione di una cultura musicale più inclusiva e sostenibile.
Una riflessione, BIGLIA – Palchi in Pista fa parte o ha fatto parte di network nazionali e internazionali? Per fare un confronto con le sonorizzazioni penso al festival internazionale di cinema e documentario a tema musicale Seeyousound che aderisce al Music Film Festival Network https://mffn.org/
Il Music Film Festival Network (Mffn) è una partnership internazionale di festival cinematografici, BIGLIA è una rete di spazi ibridi che non può avere le caratteristiche di un festival come Seeyousound di Torino dove ogni anno passano anteprime, proiezioni a tema musicale tra documentari e videoclip. BIGLIA è quella piattaforma che permette alle opere presentate a Seeyousound di avere una circuitazione, e guarda il caso il 30 novembre al Salone Snaporaz di Cattolica chiuderemo il programma annuale di BIGLIA proprio con una sonorizzazione presentata in anteprima al festival: Torso Virile Colossale, un ardito progetto ideato da Alessandro Grazian, dedicato al cinema Peplum italiano, quei kolossal mitologici realizzati tra gli Anni Cinquanta-Sessanta. A livello nazionale dal 2017 facciamo parte, insieme ai Circuiti Multidisciplinari di Piemonte, Marche, Toscana, Lombardia, Sardegna, Veneto, Lazio e Puglia, al progetto Glocal Sound, una vetrina dedicata alle giovani band che si svolge ogni anno a Torino all’interno del RESET Festival. L’obiettivo è la creazione di opportunità per la circuitazione della musica delle nuove generazioni quale strumento identitario e di aggregazione.
Dal presente al futuro: state già iniziando a pensare a qualche nome o iniziativa per il 2024?
Il nuovo anno si aprirà con l’entrata nel circuito BIGLIA di un nuovo spazio: il Teatro Petrella di Longiano e si comincia venerdì 26 gennaio con il progetto musicale ‘Tutto brucia Soundtrack’ di Francesca Morello, in arte R.Y.F, autrice ed esecutrice live della colonna sonora originale dell’omonimo spettacolo teatrale dei Motus: un connubio potente tra chitarra elettrica e canto. A seguire il dj set di Silvia Calderoni. Si continua sabato 23 marzo per l’occasione il Teatro Petrella si trasformerà in un dancefloor per la data di Lorenzo Senni artista di musica elettronica già sotto contratto con la Warp, il cui lavoro è stato “esposto” anche in celebri sedi come la Tate Modern di Londra o il Centre Pompidou di Parigi ed è in procinto di iniziare il suo tour mondiale.
Queste sono le prime anticipazioni del programma 2024…”il futuro è lì […] che si gira a guardarci” per citare W. Gibson.
Link: Ater Fondazione Biglia – Palchi in pista Home Page
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