(Subsound Records 2023)
Chitarrista romano di notevole corso, fondatore dei Lento, band strumentale autrice dall’anno domini 2004 di diversi album dediti ad un “post metal” sperimentale insieme atmosferico e imponente, nonché ingegnere del suono e musicista di studio per gruppi importanti quali Ufomammut e Zu, Lorenzo Stecconi in questo primo sforzo solista “Ambula ad Intra” propone quattro “meditazioni” per sei corde sul tema, di flemmatica robustezza.
Il brano iniziale, End of a Dream, comincia con lentissimi droni di disarmante ed enigmatica pacatezza, a cui si aggiunge una rallentata melodia grosso modo alla David Gilmour; Ambula ad Intra rimane nello stesso contesto, cristallizzando le radici metalliche, carsiche ma evidenti, in lontani echi di gabbiani. Salt of Harsthorn aderisce in maniera maggiore all’ortodossia “metal”, per quanto trasfigurata; The Oneironautics ritorna ai placidi suoni di rilassante rudezza.
Istintivo e, a suo modo, generoso.
Voto: 6,5/10