(Adhyaropa Records, 2024)
Richard Nelson, in veste di produttore, arrangiatore, compositore ed esecutore alla chitarra elettrica ha messo insieme per questa notevole incisione la Makrokosmos Orchestra, costituita da Peter H. Bloom ai flauti, Adam Kolker, sax tenore e clarinetto, Tim O’Dell sax alto e soprano, Alan Brady clarinetto basso, Marshall Sealy corno francese, John Carlson e Jacob Varmus tromba, David Chamberlain euphonium, Dale Turk trombone basso, Arco Sandoval tastiere, Ken Filiano contrabbasso, Scott Neumann batteria, Rex Benincasa percussioni. Su Float ci sono tre sostituti, Rick Basset tastiere, Matt Pavolka contrabbasso, Rob Garcia batteria.
Le idee compositive del chitarrista si sono evolute fin dal 2011, lavorando in continuazione a New York e dintorni ha avuto qui la possibilità di incontrare musicisti in grado di seguirlo in questo processo di creativo.
Non è un caso che a scrivere le liner notes dell’album è Mark Harvey, direttore della Aardvark Jazz Orchestra, che ci fa notare le novità che Nelson adopera nella sua scrittura, mettendo insieme composizioni ambiziose e improvvisazioni ispirate e innovative, musica classica e jazz, Americana e anche un pizzico di rock nello scintillante assolo del leader su Float
Sono tre brani che portano aria nuova nella musica per big band, un notevole lavoro che si fa ascoltare più volte alla ricerca di una chiave di lettura, che però cambia, sempre, come è anche nell’ intenzione di Nelson e della big band da lui messa insieme.
Voto 9/10