(Aut Records 2023)
Davvero fresca di piacevoli sfaccettature la verve compositiva di Filippo Sala (batteria, zither elettrico) al suo primo step su aut in trio con Enrico Terragnoli (chitarra elettrica, podophono, philicorda) e Danilo Gallo (contrabbasso, basso elettrico, flauto, radio, oggetti, melodica). Ogni ascolto di “Rifugi” dona alla mente elementi sempre nuovi e inaspettati di intelligente architettura sonora, spaziando agevolmente tra brandelli di accurato post rock (l’estatica intro di Lampi che si tramuta in cervellotica piece stile Tortoise), la cui emotività sa elevarsi sia a ritmi più incalzanti (Danzar senza Pretese), quanto disperdersi in lande di sconfinata apertura temporale (Miraggi), a situazioni dove la bilancia oscilla tra snaturate curvature esotiche (Rifugi con certi ricordi di casa Constellation), luccichii jazz con flash mob improv (la lenta evoluzione in Piscina D’inverno) e fluttuazioni ritmiche che, zoomando la sei corde, ricordano non poco quel tocco ribotiano un tantino frizzante (Keef). E ancora ciondolanti marcette dal carattere mite (Un Fascino Retrò), deviazioni di carnosa insistenza ritmica (la liberatoria essenza di Comici), e chiusure che si riallacciano ad un principio di logico post rock (un taglio Mogwai mood e melodico per Encore).
In conclusione un carattere sonoro che sa essere allo stesso tempo minimale e fecondo di soluzioni sfaccettate, designando “Rifugi” tra i più convincenti esempi di penetrante e dotato post (jazz) rock contemporaneo di casa nostra, e non solo.
Voto: 7/10