(Da Vinci Classics 2023)
Quando assunse l’incarico di Assessore alla Cultura del Comune di Milano nel 2013, il compositore Filippo Del Corno (nato nel 1970) decise di sospendere la sua attività musicale per riprenderla, a fine mandato (anzi, mandati) con rinnovato vigore, forte delle esperienze accumulate in questi anni di attività politica. Questo Cd sancisce a tutti gli effetti il “ritorno” discografico di Del Corno sulla scena della musica contemporanea, con quattro composizioni orchestrali che dagli anni Novanta ci conducono fino alla produzione più recente dell’Autore, rappresentata dal brano che dà il titolo all’album. Scritto nel 2023, A Coda Di Rondine ci presenta una serie di fantasiose variazioni su una antica melodia popolare italiana, “La Gironetta”; una forma, questa della variazione su un tema antico, già felicemente sperimentata dal compositore milanese in brani come L’Uomo Armato, tra i primi suoi pezzi scritti per i Sentieri Selvaggi, ensemble da lui fondato nel 1997 insieme a Carlo Boccadoro e Angelo Miotto. L’idea (più che la forma) della variazione può essere rinvenuta anche nei due brani degli anni Novanta; sebbene si tratti qui non tanto della “classica” variazione sul tema, quanto di una variazione (metaforica) nel percorso che conduce da un luogo (musicale) a un altro all’interno di una città immaginaria (Passages, dove spicca il clarinetto solista di Dimitri Ashkenazi), o del giostrarsi tra i sei concetti-valori espressi da Italo Calvino nelle sue “Lezioni Americane”, che Del Corno traduce musicalmente con grande estro per poi combinarli in modo da evidenziarne le connessioni reciproche (Six Memos, il brano più schiettamente tonale del gruppo). Sebbene preceda l’esperienza politica di Del Corno, Not In My Name (2007), per pianoforte – suonato dal sempre incisivo Emanuele Arciuli – e orchestra, trae ispirazione da tematiche storico-politiche: nella fattispecie, dall’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Le voci di protesta di alcuni familiari delle vittime del brutale attacco rispetto alla violenta reazione militare intrapresa dagli Stati Uniti si materializzano musicalmente in un confronto serrato e a tratti aspro (anche dal punto di vista armonico e ritmico) tra solista e orchestra, che apre spiragli di risoluzione solo nel movimento finale. Queste pagine orchestrali di Del Corno sono state commissionate dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali, che le esegue con trasporto dietro la sapiente conduzione di Carlo Boccadoro.
Voto: 8/10