(Da Vinci Classics 2023)
Non è la prima volta che musicisti provenienti dal mondo del jazz attingono allo straordinario “songbook” del compositore americano Burt Bacharach (scomparso lo scorso anno all’età di 94 anni), rileggendone alcune tra le tante, preziose gemme da lui donateci nel corso della sua lunga e fortunata carriera. Tra le più famose versioni in chiave jazz vanno annoverate senz’altro quelle di Stan Getz, che col suo sax vellutato esaltava la sensualità dei temi cesellati da uno dei più grandi “melodisti” – come lo stesso Bacharach amava definirsi – del Novecento, pur senza intaccare la struttura dei brani. La rivisitazione di alcune famose canzoni scritte da Bacharach – da Walk on By a That’s What Friends Are For – proposta qui dal quartetto capitanato dal sassofonista (e flautista) Claudio “Wally” Allifranchini si distingue per l’eleganza con cui le suadenti melodie e le morbide armonie bacharachiane (spesso già di per sé vicine al linguaggio armonico del jazz) sono sviluppate, nonché arricchite da calibrati momenti improvvisativi. Allifranchini mette a frutto la sua decennale esperienza di arrangiatore per esaltare i già di per sé meravigliosi impasti timbrici pennellati da Bacharach, anche grazie all’ausilio dell’Alchimia String Quartet, che interviene nella maggior parte dei brani, e della tromba di Fabrizio Bosso. Non mancano ovviamente momenti ritmicamente più vivaci, come nel sincopato e sfrontato Wives and Lovers, o negli ammiccamenti latino-americani di Do You Know The Way To San Jose. Con le sue raffinate “extended versions”, Allifranchini (insieme ai suoi sodali) sembra invitarci a intrattenerci un po’ più a lungo in compagnia dei classici bacharachiani, a immergerci nel mondo poetico, sognante, sensuale, del geniale songwriter americano: un invito che accogliamo senz’altro con grande piacere.
Voto: 8/10