(Caligola Records 2024)
È un quartetto insolito quello che vede insieme il violino del leader Stefano Zeni insieme al sax baritono di Bruno Marini e la ritmica di Marco Arienti al contrabbasso e Alberto Olivieri alla batteria, ma con molto brio e e voglia di comunicare, un riuscito incontro in studio che ha la verve di un concerto dal vivo.
Sono tutti musicisti “globali” che hanno acquisito la loro esperienza musicale suonando di tutto, senza limiti di generi, Bruno Marini suona anche l’Hammond B3 quando gli si presenta l’occasione, e ciò rende la musica qui ancora più preziosa, ispirata alla lontana dal classico quartetto di Ornette Coleman senza strumento armonico.
Gli otto brani presentati portano titoli che hanno a che fare con la tavola rotonda di Re Artú, ma la musica si muove su tutt’altre direttive che quella bretone o medievale.
Il violino di Zenni si muove con swing, avvolto con leggerezza dal sax baritono di Marini e dalla ritmica, qui e là si sente l’influenza di Jean-Luc Ponty ma senza perdere mai un tocco personale durante le esecuzioni con assoli eseguiti anche con la tecnica del pizzicato
Un gruppo compatto qui colto in un momento magico in studio.
Voto 9/10