Dog Unit ‘At Home’

(Brace Yourself 2024)

In questo nuovo lavoro del quartetto londinese, la pausa risalta più che nei lavori precedenti. Si tratta di quella pausa che riesce a dare enfasi alle ritmiche successive. Come i grandi attori teatrali, che sanno dare la giusta importanza alla pausa, i Dog Unit sanno quanto nel post-rock il silenzio temporaneo, prima del cambio di registro stilistico, sia funzionale all’economia del brano.
I quattro musicisti più coesi che mai ci regalano otto brani che guardano senza soluzione di continuità tanto ai Tortoise, quanto a Burt Bacharach, tanto a The Strokes, quanto agli Stereolab.
I brani, rigorosamente strumentali, scorrono in modo piacevole, apparentemente semplice, tra sali-scendi e circolarità, con vari cambi di registro stilistico.
Il post-rock arpeggiato di Lab Coats ad un certo punto si inerpica con un affondo di chitarra greve e noise, stessa cosa accade in John X Kennedy, che parte con un blues metropolitano, scheggiato, per poi esplodere in un noise cacafonico e confuso non distante da quello che suonavano nei concerti i Sonic Youth, mentre con We Can Still Win This si parte con un post rock abbastanza ortodosso, per poi virare verso le istanze del noise della Chicago della ‘Touch ‘n’Go’.
Disco che molto probabilmente finirà nella mia playlist del 2024!

Voto: 9/10

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