(Da Vinci Jazz 2024)
In questo progetto crossover ci si trova un po’ di tutto, jazz, etnica da tutto il mondo, improvvisazione, un modo per abbattere gli steccati fra le musiche e coinvolgere l’ascoltatore con qualcosa di nuovo.
Il trio di Marco Tiraboschi, alle chitarre di tutti i tipi, autore della maggior parte delle composizioni e degli arrangiamenti, Daniele Richiedei al violino e alla viola e Giulio Corini al contrabbasso è insieme a Javier Girotto al sax soprano e flauti etnici su nove degli undici brani, inoltre c’è un ospite speciale, Marc Ribot su An Empty Garden, Alessandro “Asso” Stefana è su Natus a battere le mani insieme al leader.
Le atmosfere sono tutte molto speciali, in giro per il mondo, con il malinconico violino di Richiedei che dialoga intensamente con Tiraboschi e Girotto mentre il contrabbasso è costantemente presente dando un senso di calore all’incisione,
Cuba ed i suoi ritmi è presente con El Suadente, un tipo di suono già esplorata da Marc Ribot fra il 1998 ed il 2000 in due album con i suoi “Cubanos Postizos”, altri brani coinvolgenti sono La nuit parissienne e Un respirocomposto durante il periodo del lockdown, una composizione scritta pensando alle macchine per respirare negli ospedali e che guarda ad un positivo futuro, pieno di libertà, espressiva e di vita.
Non è un disco per tutti i palati, ma sicuramente originale per come ci si approccia al genere crossover e per il notevole risultato finale.
Voto 8/10