(Tuk Music, 2024)
Con questo suo nuovo lavoro insieme al fotografo Roberto Cifarelli il pianista Emanuele Sartoris mostra come il piano solo sia una dimensione a lui molto gradita, anche se qui va sottolineato l’apporto delle fotografie dell’estroso Cifarelli che gli fanno da contorno e da ispirazione, un dialogo fra due diversi tipi di espressione artistica che si influenzano a vicenda.
La musica di Sartoris è ricca di sfumature, fra classica e jazz, fra minimalisti e ritimi piú veloci, in lui c’é tanta letteratura ed improvvisazione per piano solo, anche quella del giapponese Ryuichi Sakamoto.
La sua musica è coinvolgente, moderna, non ha bisogno di lanciarsi in attività ipercinetiche, trasmette qualcosa di meditativo e di sognante, uno specchio dei tempi e di quel pubblico che preferisce stare lontano dai venti di guerra che agitano la storia contemporanea.
C’è una bella energia positiva che si agita sotto la superficie delle note del pianoforte, una corrente sottile che ha tanto da dire e aspetta soltanto di essere colta da chi passa dalle sue parti.
Un progetto interessante da parte della casa discografica di Paolo Fresu anche per gli audiofili, la registrazione da parte di Stefano Amerio coglie perfettamente le sfumature delle atmosfere generatesi in studio.
Voto 8