James Adler ‘REFLECTIONS’

(Albany Records 2024)

Descriverei il nuovo CD del grande pianista e compositore americano James Adler con una sola parola: Stupendo.
In questo nuovo lavoro discografico Adler crea un connubio, una sorta di ponte, tra musica contemporanea e musica dell’800 e del ‘900, creando un percorso ideale che ci regala diversi piani di lettura.
Il CD si apre con A Curtis Reflection, commissionata all’autore dal Curtis Institute in onore e ricordo degli studi che Adler compì in questa prestigiosa scuola. Una suite per piano solo in tre movimenti, davvero molto interessante nell’uso del linguaggio armonico, con accordi aperti e armonie coinvolgenti, dove i cluster di seconda maggiore e minore divengono connotazione caratteristica e le melodie si dipanano muovendosi all’interno di armonie in continuo mutamento. Una composizione pregevole, di grande fattura compositiva; notevole proprio come l’esecuzione dello stesso Adler, che con il suo inconfondibile tocco interpreta ottimamente tutti i brani contenuti nel CD con maestria e profondità.
Molto bella anche Mistieke Feetjies di Henco Espag, un brano che evoca paesaggi immaginari e affascinanti attraverso nostalgiche armonie e bellissime melodie.
La Little Suite for Piano di Paul Turok, molto ritmica e ricercata, è una scoperta altrettanto accattivante e interessante.
Chiudono il CD due classici del pianismo: i Deux Arabesques dell’immenso Claude Debussy che prendono nuova luce sotto le dita sapienti di Adler e i Kinderszenen op. 15 di Robert Schumann, diciotto minuti di musica sublime che ci riporta al romanticismo più puro e semplice, commovente nell’interpretazione di Adler, che con la sua sensibilità musicale dona nuova vita a questo classico capolavoro di brevi composizioni per pianoforte.
Un CD consigliato, da ascoltare con grande attenzione!

Voto: 9/10

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