(Caligola Records 2024)
Dalle nuove leve del jazz italiano arriva quest’altra opportunità, per usare il titolo dell’album e del suo quartetto, di mostrare la vitalità del jazz italiano, anche quello nascosto tra le realtà d provincia.
Si comincia dalle composizioni, tutte del leader e tutte di buon livello, atte a guidare il gruuppo e a mostrare ideee musicali di tutto rispetto, inserite sì nel mainstream ma con le antenne ben rivolte verso quelle che sono le frange più attuali del genere.
Insieme al leader ci sono Giuseppe A. Russo alla chitarra elettrica, Alberto Paggin al contrabbasso e Benedetto Frizziero alla batteria, su In The Morning c`’è l’ospite speciale Alberto Vianello al sax tenore, un brano ricco di passione e calore.
Cubuzio lascia spazio al chitarrista Russo per degli assoli sempre pertinenti alla logica dei brani, l’intero quartetto vive di una comunicazione molto stretta ed intensa dei musicisti che danno così vita ad una musica dalla dimensione internazionale e che si spera di acoltare dal vivo in una delle tante rassegne dedicate al genere.
Fra i brani, tutti di ampio respiro e dilatati secondo quelle che sono le esigenze della composizione e degli esecutori, spicca quello che dà il titolo all’album, che resta comunque compatto e ben assemblato in sede di editing dei brani, un lavoro insomma fatto per bene e ad ogni ascolto rivela nuove sfumature.
Voto 8/10