Circle 44 ‘In the Grip’

(AUT Records 2024)

Arricchito dalla bravura e dal sound dei clarinetti basso e contrabbasso di Achille Succi, il trio composto da Joseph Circelli (chitarre, sintetizzatore), Massimiliano Amatruda (pianoforte) e Andrea Grillini (batteria) presenta 8 composizioni originali ambientate negli spazi sonori di un jazz d’avanguardia, molto votato all’improvvisazione libera, ma ragionata, incastrata in architetture dalle armonie ritmiche e armoniche geometricamente scolpite. Si apre con l’accattivante e sinuosa Spiral Dance che, dopo aver sapientemente passato in rassegna gli elementi portanti del trio originale, lascia cantare il clarinetto incisivo e raffinato di Succi, per poi aprirsi a una fase apparentemente più indeterminata, in cui il tema spiraliforme – asserito da piano e clarinetto – prima dilegua per introdurre l’assolo di batteria e poi torna come habitat ideale per la nuova ardita improvvisazione di Succi. Un’introduzione di batteria comincia la seconda traccia, In the Grip, in cui il clarinetto prende presto il comando con un intenso monologo che sfuma lasciando esprimere il tema al piano, poi raddoppiato dalla voce del clarinetto, per aprirsi in seguito agli sviluppi improvvisativi. Nuovamente sinuosa è la prima parte del tema di 1005, che si distende poi in un episodio di rilassamento prima di riprendere poi il filo della costruzione melodica su una struttura armonico-ritmica convinta e convincente. Più spezzato è l’incipit di Gate che presenta presto un tema quasi robotico sorretto dalla batteria elettronica da cui si origina un groove in cui chitarra e clarinetto si inseguono, incastrano e gioiosamente sfidano, invitando il calore del brano ad aumentare.
Anche senza entrare nella rapida analisi degli altri 4 brani – tutti molto riusciti (ne ricordo però almeno i titoli Circles, Linea (First Approach), Affirmative Dot, A. A. 1942 – abbiamo già gli elementi per un giudizio che non può che essere del tutto positivo. Dal sound alle invenzioni melodiche, dalla costruzione compositiva all’estro improvvisativo, dalle abilità artigianali al virtuosismo artistico, questo album ha tutti gli ingredienti che, tra loro molto ben miscelati, conducono alla confezione di un album eccellente.

Voto: 9/10

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