(Autoproduzione 2024)
Elegante e poliedrica polistrumentista (dal violino, oggetto di diploma al Conservatorio di Pescara, al theremin a diversi altri strumenti acustici e/o elettronici) e cantante raffinata sulla scia degli eterodossi albionici “in opposizione” degli anni Settanta (Mille), Valeria Sturba colora il suo album “Le cose strane” di canzoni eterodosse (Occhio) e di falsetti squillanti. Il brano Antiamore circolava già a Musicultura 2022 (non ha vinto, ma si è fatta conoscere); e collaborare con battitori liberi come Vincenzo Vasi (nel duo OoopopoiooO), John De Leo e Francesco Cusa aiuta sicuramente (Ma Tu Non Sei Giovanni). I suoni non sono diretti, anzi sovente labirintici (Lyrya), guidati da gorgheggi sinuosi e un poco “vintage” (VIII Agosto) della cantantessa: vivace, “la Musica diSturba” e piena di “calembour”.
Basti concludere che in “Le cose strane” suonano, tra gli altri, Enrico Gabrielli, Stefano Pilia e Fabio Rondanini: e ho detto tutto.
Voto: 7/10