(Autoprodotto 2025)
Come si diceva una volta, ESSEFORTE è un supergruppo, in salsa jesina. I membri di questo progetto, infatti, non sono di primo pelo, ma hanno un bel curriculum nell’ambito dell’indie-rock underground e dintorni.
Si tratta, infatti, di un quartetto formato dal rapper Matteo “boso” Bosi e da tre musicisti: Riccardo Franconi, Jonathan Iencinella e Tommaso Sampaolesi, che hanno militato in progetti noise/post-punk come Guinea Pig, Butcher Mind Collapse, Lebowski, Cora, o cantautorali, come Il Tipo Di Jesi, e più recentemente avvicinatisi a sonorità elettroniche e all’universo urban/rap con produzioni a firma Barabba e ITDJ.
I quattro hanno cominciato ad annusarsi tre anni fa e “Crepa nel buco” è il loro esordio sulla lunga distanza. Si esprimono con un rap rabbioso e pieno di acido, talvolta introspettivo ed autoironico, ma sicuramente volto a leggere in maniera critica tante dinamiche sociali, per cui questo lavoro non sfigurerebbe accanto ai dischi di Assalti Frontali o Uochi Toki.
Tra i brani più rappresentativi troviamo Dopo di me, resa con un’elettronica pulsante e in evoluzione e chitarre in libera uscita e un testo da cui emerge una buona dose di violenza, più vibrante e con chitarre in alcuni momenti da frontiera e in altre travolte dal un funky acido elettronico è Solitude, con un testo poeticamente introspettivo.
Particolarmente carica e tesa risulta Ferro pieno, al pari della rabbiosa Tic toc, densa di allegorie e metafore, indicativa di un ottimo modo di scrivere del gruppo.
Voto: 9/10