(Da Vinci Jazz 2024)
Straordinario debutto discografico, quello della Monique Chao Jazz Orchestra, da poco licenziato dalla Da Vinci Jazz. Originaria di Taipei (Taiwan), ma residente ormai da molti anni a Milano, Monique Chao è una musicista quanto mai versatile: pianista, cantante, compositrice, arrangiatrice, e bandleader di formazioni che vanno dal trio e dal quartetto jazz alla big band. Le otto composizioni qui eseguite dalla “sua” Jazz Orchestra – che comprende un nutrito gruppo di strumenti a fiato (sassofoni, trombe e tromboni), insieme a una sezione ritmica costituita da piano, chitarra, vibrafono, batteria e basso – rivelano una abilità di scrittura non comune, che le collocano nel solco della produzione per big band di autori come Carla Bley e Dave Holland. Se il linguaggio armonico e ritmico affonda le radici nella tradizione jazz, la densità di certi incastri polifonici e la complessità nello sviluppo formale avvicinano alcuni di questi brani anche a certi lavori di autori contemporanei come M.A. Turnage o Graham Fitkin (i quali, per converso, pur provenienti dall’ambito “colto”, attingono a piene mani dal vocabolario jazzistico e non solo). La carta vincente della Chao sta, a mio avviso, nel riuscire a bilanciare l’esuberanza e l’incisività del materiale melodico e ritmico (si pensi ad esempio al brano di apertura e a quello di chiusura del CD) con la solidità e la chiarezza dell’impianto formale (che, pure, concede alcuni – seppur limitati – spazi all’improvvisazione dei solisti), come pure la ricchezza timbrica (che nei suoi picchi di intensità produce un sound “urbano” davvero contagioso) con la raffinatezza armonica. Sono brani da ascoltare e riascoltare, per godere appieno delle molteplici dimensioni musicali ed espressive che li informano. Lunga vita alla Monique Chao Jazz Orchestra!
Voto: 8,5/10