(Autoproduzione 2017)
Dal titolo, questo “2017. Aborigeni italiani’ di Kamal sembrerebbe la colonna sonora di qualche “commedia” post – apocalittica dei fratelli Vanzina. In realtà, il bresciano di valle Carlo Bonomelli, in arte e in vita Kamal, pare proprio una faceta imitazione filmica, magari girata dai figli di Steno, di Giorgio Gaber e Adriano Celentano (cfr. Aborigeni italiani). Country americano (Sui monti: simpatici il violino di Mirela Isaincu e il banjo di Nicoila Panteghini) e folk celtico (Valle) come li avrebbero intesi i due di cui sopra, ma anche fogge di un De André (meglio, un Pierangelo Bertoli) pacioso e lombardo (cfr. Distanze e La fine del mondo). Ovvero, medio cantautorato settentrionale con chitarra acustica a tracolla (Ballata della conoscenza), Piero Chiara senza lago (La Svizzera), alpino senza penna (Amore e guerra). Ambisce ad essere divertente (Che senso ha? e ti pare di vedere il Clan), ma non sempre riesce a evitare la Noia.
Diciassette canzoni proposte, in effetti, son tante (troppe?) da digerire, almeno su CD; meglio dal vivo.
Voto: 6
Marco Fiori