È indubbio che tra le più interessanti realtà musicali italiane (e non solo verrebbe da dire) si debba considerare i Larsen, un essemble attivo ormai da diversi anni, di cui ci eravamo occupati qualche tempo fa su queste stesse pagine in relazione all’uscita del loro ultimo lavoro rever.
Disco che sorprendentemente rivelava una forza compositiva e un’ispirazione fuori dal comune ma che ancor più svelava la naturale propulsione evolutiva di un gruppo di ragazzi che, muovendo da un sound fortemente debitore di un certo noise-rock americano (unsane, hammerhead,….) che caratterizzava il loro precedente lavoro ‘No Arms, No Legs: Identification Problems’, ha saputo percorrere una naturale crescita lasciandosi alle spalle un suono che ormai sembrava trovarsi in un vicolo cieco.
In realtà il citato album rivelava la voglia e la necessità dei Larsen di far emergere una propria vena eversiva attraverso l’inserimento di espedienti (piccoli semi) che in futuro si sarebbero definitivamente sviluppati in un approccio meno fragoroso ma parimenti intenso.
‘No Arms, No Legs: Identification Problems’ rimane quindi un buon esordio, ricco di spunti interessanti ma, forse, ancora acerbo e oscurato da un’overdose di uscite discografiche che in quel momento si inserivano sullo stesso corso, diciamo così, di ispirazione Amphetamine Reptile.
Quindi, abbassato il volume degli ampli ma dato via libera alla voglia e alla necessita di allargare i propri flussi creativi i Larsen pubblicano rever che sorprende per più di un motivo.
Innanzitutto, per l’uso della lingua che diviene essa stessa strumento.
Non più l’inglese, o almeno non solo, ma il riuscito inserimento del gergo italico e addirittura di alcuni frammenti in spagnolo.
L’allargamento/inserimento di una più ampia strumentazione fa il resto insieme e ad un inedita sensibilità che dona ai brani un maggior respiro e apre la possibilità ad nuove future prospettive.
Quella che segue è un’intervista fatta via e-mail con il gruppo Larsen.
Le risposte di alcuni dei singoli componenti sono state specificate.
LARSEN
Fabrizio Palumbo: gtr+vocals
Marco Schiavo: drums+vocals
Paolo Dellapiana: keys+accordion+vocals
Roberto Clemente: gtr+vocals
Silvia Grosso: bass+vocals
Hello, Larsen in cosa siete impegnati attualmente?
Stiamo ultimando la preparazione del DVD del progetto Cartoanimalettimatti ossia la colonna sonora da noi scritta per alcuni cartoni animati di Winsor McCay, il padre dell’animazione e di Gertie la dinosaura, commissionataci dall’Università degli Studi di Torino, più precisamente dal DAMS.
La registrazione, effettuata dal vivo, riporta fedelmente le rappresentazioni eseguite nei mesi scorsi all’interno di una rassegna intitolata In/Off Camera.
E’ stata un’occasione per concentrare ed “asciugare” il nostro metodo compositivo ed esecutivo, al fine di valorizzare anche il minimo suono o la singola e più remota nota.
Molto piacevole, speriamo che si possa ripetere.
Un’anteprima della versione in video sarà presentata all’interno del festival “Rimusicazioni” a Bolzano (www.rimusicazioni.it).
Ci stiamo preparando agli impegni invernali (tour europeo, Italia inclusa e successivamente alcuni concerti americani) e stiamo allestendo il nuovo sito www.larsen.to.it.
Comunque il nostro più imminente progetto è una sorta di riscrittura/traduzione di brani degli Autechre suonati con la nostra classica strumentazione, una sorta di Larsen play Autechre dei quali c’interessa soprattutto la sensibilità melodica.
Anche questa volta lo presenteremo prima dal vivo e quindi decideremo se registrarlo e pubblicarlo.
Avete inciso per Bar La Muerte che in questi ultimi anni ha sfornato proposte molto interessanti.
Esiste nel territorio italico una realtà (bands, etichette….) che sentite in qualche modo a voi affine o che apprezzate in maniera particolare?
L’etichetta di Bruno Dorella, per attitudine e gusto trasversali, è realmente indipendente.
Band come Allun e Christian Rainer sono uniche e come tali d’indubbio valore, inoltre Bruno è un amico.
Fino ad ora la nostra collaborazione si è limitata ad un 7″ da lui pubblicato, ma nel futuro prossimo le nostre strade s’intrecceranno in modo molto più consistente.
Abbiamo amici nelle realtà musicale cittadina (Torino), con cui magari non condividiamo gusti e scelte ma una certa attitudine.
Tra gli altri ci sentiamo vicini ed apprezziamo i Gatto Ciliegia.
In che modo nasce un vostro brano? Quanto spazio date all’improvvisazione?
L’improvvisazione regna sovrana in fase di composizione, in lunghe estenuanti jam sessions.
In realtà è solo l’aspetto esteriore di una sinergia che ci permette di mettere a fuoco, suonando ininterrottamente, le nostre sensibilità personali (“Don’t speak, just play” ci diceva Michael Gira…) che s’incastrano tra loro con una geometria che ha qualcosa di magico e c’entusiasma non poco.….
In quale direzione si sta muovendo il suono Larsen visto i cambiamenti rispetto al precedente lavoro?
Sicuramente l’età nostra e del gruppo cresce, i Larsen esistono dal 1992.
Sia Cartoanimalettimatti, sia il progetto Larsen play Autechre, che i nuovi pezzi sono più semplificati nella struttura e più rilassati nei toni; siamo sempre più a nostro agio in quello che suoniamo.
Quindi riassumendo direi che la nostra musica sta andando nella stessa direzione in cui si stanno muovendo i Larsen come persone…. non siamo in grado di descriverla ma ci piace parecchio.…
Dovremmo aspettare altri cinque/sei anni per avere un sequel di Rever?
Assolutamente no, siamo in una fase di grande convinzione e produzione; stiamo anche maturando l’idea di registrare, d’ora in poi, con mezzi limitati ad apparati informatici e buoni microfoni (com’è avvenuto per Cartoanimalettimatti) con la collaborazione di personaggi con cui stiamo approfondendo il rapporto professionale.
FABRIZIO: nel frattempo inoltre io sarò anche impegnato in una serie di collaborazioni che dovrebbero sfociare in ben 4/5 diversi album più il mio secondo come ( r ).
Confermo che è un periodo in cui ci sentiamo decisamente produttivi.
Una band con la quale vi sarebbe piaciuto andare in tour o dividere un album?
PAOLO: forse i Sigur Ros ma sarebbe un accostamento banale. Se fosse ancora possibile mi piacerebbe moltissimo suonare con gli Swans….
FABRIZIO: Joy Division, ma ormai è troppo tardi!
Fino ad ora abbiamo sempre cercato di condividere i palchi con musicisti e persone di cui avessimo stima o a cui fossimo legati da rapporti personali e/o d’amicizia come Neurosis, Ulan Bator, Michael Gira…
Anche per i prossimi tour saremo a fianco di personaggi per noi estremamente “importanti”.
ROBERTO: domanda difficile, forse negli ultimi anni, ma lo dico cosi, sapendo di dimenticare qualcuno che apprezzo di più, i Blonde Redhead.
MARCO: gli Slint un tempo, magari i Labradford.
Però adesso mi piacerebbe molto suonare coi Calla che oltre ad essere compagni di etichetta li sento molto affini a noi.
E anche i Sigur Ros.
Il disco che vi ha cambiato la vita?
PAOLO: Direi Musette and Drums dei Cocteau Twins…. poche cose mi hanno commosso a tal punto da consumare tre copie di vinile!! Evviva i Compact Disc…
FABRIZIO: tanti, banalmente ritengo fondamentale il primo dei Velvet Underground.
Se invece dovessi scegliere una canzone direi Ne Me Quitte Pas di Jacques Brel.
ROBERTO: sono due, AZ di Colin Newman e Closer dei Joy Division.
Attuali ascolti quotidiani?
PAOLO: elettronica di casa Warp, molta dark-ambient senza trascurare ricordi degli anni 80.
FABRIZIO: molta cosidetta “dark-ambient” e molti dei gruppi della World Serpent (adoro Current 93 e Coil), così come le produzioni Kranky e Constellation, molta musica “acustica/cantautoriale”.
ROBERTO: molta musica elettronica, nomi poco conosciuti oppure nomi celebri come Herbert; la compilation della Mobilè “the asthmatic worm”; ma anche Hope Sandoval e i Mogwai.
MARCO: Musica classica, poco rock (troppo rumoroso), elettronica minimale sempre, dai sempreverdi Autechre/Aphex Twin fino a Murcof, ultimo acquisto.
OK, grazie Larsen.
Se volete contattare o essere aggiornati sulle attività dei Larsen scrivete a larsen_theband@hotmail.com
DISCOGRAFIA
-compilations: “related prozzzect A” (zzz…prod. 1999)
-eps: “born under a bad influence” (pdp 1995)
“4” (promo ep 2001)
-split 7″ con Mr. Bread (bar la muerte 1999)
-albums: “no arms, no legs: identification problems” (pdp 1997)
”rever” (Young God records 2002)
Andrea Palucci