It’s Only Pop’N’Roll But I Like It
MOMMY AND DADDY Permed Past Her Prime 7” (Big Cat) Come rollano cattiverie questi Mommy And Daddy. Non sono i Raveonettes, non sono i White Stripes, non sono i Kills. Ma riescono a fondere ugualmente lo scarno al furioso, risultando un piacevole incrocio tra i succitati. Bella sorpresa papi e mami, soprattutto nel furioso abbordaggio di Take It dove vagano tra l’electro delle batterie e le chitarre assassine e sporche di Yeah Yeah Yeahs; mentre la title track del singoletto vomita su Stereo Total malsani e bleep da poveracci. Rozzi, scarni e volutamente approssimativi. Rock and roll mefitico come piace a noi.
www.mommyanddaddy.com
KATASTROPHY WIFE Money Shot mCd (Integrity) Katastrophy Wife è la nuova creatura di Kat Bjelland di Babes In Toyland memoria, stavolta accompagnata nel dimenarsi da Andrew Parker e Darren Donovan. Si viaggia pur sempre dalle parti della casa madre, in più ci si mette un ritrovato gusto per la melodia e alcuni rifferama assassini da non sottovalutare. Bello l’assalto della title track, con non poche reminiscenze di punk 77 e X Ray Spex, e pure l’hard circolare di Alectronancy non fa brutta figura.
www.integrityrecords.co.uk
J.XAVERRE Saturday mCd (Memphis Industries) Superba scrittura da pop di basso impero questo J.Xaverre; laddove la title track potrebbe indugiare in schemi da ragazzo mal tratteggiato. Invece. Invece, dopo i consueti ascolti d’acclimatamento, vi si scoprono multiversi sonori che Badly Drawn Boy ancora sogna, tra uno scotch e l’altro. Meraviglie Fleetwood Mac epoca Rumours/Tusk, giochi pirici à la Brian Wilson, mood George Harrison e saltimbanchi Beta Band e Polyphonic Spree. Pop mellifluo, sognante e mixato su colonne di cirrocumuli, come ben dimostrano anche Strange Thing (enorme) con i suoi carillon sognanti e l’ombra del cappellaio pazzo tra i prati e Making The Most Of A Beautiful Day che – se Elton John, oltre all’adipe, avesse anche un neurone, ruberebbe seduta stante -. These Acid Stars, l’album di debutto, è atteso a giorni. Il titolo, da solo, dice già tutto. Da seguire assolutamente.
www.jxaverre.com
SUSHIROBO The Light-Fingered Feeling Of Sushirobo Cd (Pattern25) L’anno scorso fu l’ottimo Drawings And Garbage Structures a farci strabuzzare gli occhi e maledire una delittuosa visibilità prossima allo zero. Tanto fu intenso, sconnesso, elettrico e schizoide nel suo incedere tra Devo, Fall, Wire e pop obliquo. L’inserire poi una amniotica versione di I’m In Love With A German Film Star (uno dei 10 pezzi della new wave) dei Passions, certificò paternità e visioni. Oggi è questo The Light-Fingered Feeling Of Sushirobo ad iterare le impressioni e ad allargare lo spettro sonoro. Meno immediato del precedente per quanto riguarda le sequenze sonore, ma sempre vetriolico nell’avanzare tra sentieri sconnessi. Bassi Gang Of Four (Shiva The Destroyer); impossibili incroci tra Red Hot Chili Peppers, Pop Group e P.I.L. (Community Theater); spezie e rasoi in Last Call e Organ Donor; morsi provenienti dagli anni ottanta (Talk Show, quasi i Nirvana che giocano a fare i B52’S); chitarre che appartengono ai Cure di Pornography; svisate improvvise e quasi Metallica; porno funk; disco mutante; Wall Of Voodoo in avanzato stato di decomposizione; reggae, John Barry e anni settanta da accanimento terapeutico (Watch You). Obliqui, intelligentissimi e gruppo a parte nello sgomitante mondo a cavallo tra rock e frontiere Sushirobo ha tutte le carte in regola per divenire il più osannato tra i combo sconosciuti. A patto che non rimanga tale. Sushirobo è tra le dieci migliori nuove band del pianeta. Cominciate voi a diffondere il virus. Poi cerchiamo le altre nove.
www.pattern25.com
KINESIS Billboard Beauty Cd (Indipendiente) Sull’onda di certo rock tellurico che ha investito la Gran Bretagna arrivano – ultimi in ordine cronologico – i Kinesis, combo pronto ad approcciare la materia chitarrosa con deciso approccio melodico. Più Manics e Ikara Colt che Strokes invero, come si evince facilmente dalla godibile, seppur acerba, title track, dove – non a caso – mette le dita Dave Eringa, che dei Manics è il membro fantasma. Buone anche quelle che una volta eravamo soliti appellare come lati b, con particolare predilezione per l’uggiosa Dead By Sunrise. Manic On The Streets Of London…
www.kinesis-official.com
JETPLANE LANDING Els Quatre Gats Cd (Smalltown America) …E pure, sulle medesime coordinate, sgomitano questi tre imberbi ragazzetti, già freschi d’album d’esordio (Zero For Conduct). Echi Sonic Youth e nervature Uk. Se Acrimony è onomatopeica nei suoni ma senza una decisa direzione, allora si fa maggiormente apprezzare Lights Out, claudicante, ma dai vaghi sapori Pop Group/Gang Of Four.
Jetplanelanding@hotmail.com
SONGS U LIKE You Ain’t No DJ Cd (Keystone) Un pizzico di sano trash, dopo cotanto sferragliare, non può far male ai padiglioni auricolari: Songs U Like ha carta d’identità ubicata in Irlanda e pare versione coatta degli Alcazar (!); se il titolo trainante è veramente poca cosa, l’apoteosi giunge con 3 Song Mix, dove accartocciano, in pieno delirio Italydisco, The Look Of Love degli ABC, Don’t Go degli Yazoo e Don’t You Want Me degli Human League. Altro che electroclash!
Keystone@dorm.co.uk
LINDSEY THOMPSON Merrow Cd (Keystone) Dalla stessa etichetta anche l’enorme talento di questa ispirata chanteuse; corde vocali supreme pronte a condurre dalle parti di grandi muse (Tori Amos, suppergiù), e grande pezzo pop zeppo di voglie Mike Oldfield d’annata, Sinèad e folklore. Ottimo anche il Four And Away Mix. Zampogne comprese. Contattatela, please.
Keystone@dorm.co.uk
THE LOVELIES Bottles And Stones Cd (Tuff Track) Inutile cercare di snaturare il DNA di una nazione; prima o poi i cromosomi escono sempre prepotentemente allo scoperto. Ora che vige il comandamento punkrock à la Television (dopo i tre minuti del Nu Metal), qualcuno rema controcorrente. I Lovelies tirano dritti per la loro strada, noncuranti del fatto che il biennio d’oro 1995/1996 sia soltanto lontano ricordo. Tra zoppicamenti Fall sorpresi in piena copula melodica (la title track) e le grattatine Blur di 13 in The Devils Shoes, Bottle And Stones scorre nei vostri lettori con sufficiente linearità, conscio che l’originalità alberghi altrove.
www.lovelies.co.uk
LAMAI Troubled Soul Cd (Island) Abbiamo lasciato uno spazio anche per voi, giovani virgulti rolexati e lampadati, pur sapendo che, probabilmente, su queste pagine mai poserete lo sguardo, affacendati da patine, camicie dal collo smisurato e Buddha Bar. Vi vedrei comunque bene dimenare la pelle lucida sotto la calura di Ibiza grazie al balearic beat di Lamai. Troubled Soul è adatto alla bisogna e vi schiaffa pure 4 differenti versioni, che potrete indossare in altrettante occasioni. Se non si fosse capito: non male.
Earth@thespacebrothers.com
ELECTRELANE I Want To Be The President EP Cd (Let’s Rock) Chi, invece, la materia semi analogica la sa trattare con la dovuta dimestichezza sono queste Electrelane; I Want To Be The President Ep srotola tre tracce intrise di ruvidi grappoli di Farfisa, krauti cosmici et poppeggianti, Stereolab dei primordi, instabili ricordi di casa Loop e ronzii assortiti. Giusto connubio tra chitarre circolari, drones, pop e psichedelia. Ottime.
Partecipa Mister Echoboy. E si sente.
www.electrelane.com
CANDLEFIRE Sorrow Spreads Its Wings Cd (One Little Indian) Debutto assoluto per questi Carneadi d’oltremanica. Chiaro che la One Little Indian può permettersi vistosi buchi nell’acqua quando, a pagare lo stipendio a tutti, c’è Bjork. Più difficile ultimamente scovare qualcosa in catalogo che abbia un deciso Q.I. Dopo l’orrido passo falso dei Polak nemmeno questi Candlefire sembrano poter rinverdire antichi fasti. La solita, classica, noiosetta miscela di rock all’acqua di rose, innocuo e incline alla lacrimuccia. Un condensato di luoghi comuni che pesca un po’ dappertutto.
Vedranno mai un secondo singolo?
www.candlefire.co.uk
DONDEREVO Digital Bird God e.p. Cd (Lizard King) Una delle più emozionanti sorprese degli ultimi tempi arriva dai Donderevo, nuovissimo combo britannico al suo esordio con questo Digital Bird God e.p.: 4 tracce intrise di profumi psych, di rasoiate My Bloody Valentine, di plumbei sequencers in odor di primissimi Human League. Le meraviglie popedeliche di When Pilots Eject, con l’intersecarsi di chitarre romantiche ad effluvi di synth; o l’electro wave di The Door To Summer o ancorai brusìi di Orgone 235 consegnano band già matura e focalizzata sulla direzione da prendere. Toccanti. E perfettamente in grado di far pulsare il cuore e toccare il cervello. Singolo del mese. Diventeranno enormi.
www.donderevo.com
JEEVAS Ghost (Cowboys In The Movies) 7” (Cowboy Musik) Non contento di averci ammorbato le orecchie con i Kula Shaker (durati un nanosecondo, e interessanti per un terzo dello stesso) Crispian Mills ci riprova con i Jeevas. Se l’album lo danno più che decente, se non buono, allora noi siamo incappati nel figlioletto autistico. Ghost è una lagna da west coast che vorrebbe emulare Crosby & Co. Ma che finisce con l’assomigliare ad un qualsiasi Kris Kristofferson. Terribile.
www.thejeevas.com
EASYWORLD Junkies 7” (Zomba Music) Ne parlano tutti un gran bene, ma non sarà certo questo piccolo 7” a farci gridare al capolavoro. Junkies è sì ottima canzone, uggiosa e incline alla malinconia, ma da tutto ciò a farne dei nuovi Smiths ne corre…Meglio il retro allora, dove pigliano Enjoy The Silence di Gore e compagnia e ne danno una struggente versione in odor di santità. E di Radiohead.
www.easyworldinfo.com
BAXXTER The Girls Are Looking Good This Summer 7” (Bearos) Sconosciutissimi Baxxter; una goccia nel mare delle uscite indie d’Albione. Cos’hanno in più rispetto alla lunga fila di gruppi in coda per un tozzo di pane? Forse nulla; ma The Girls Are Looking Good This Summer ha una carica nervosa, un’incoscienza giovanile e un richiamarsi a Dinosaur Jr. e Pixies che ce li fa amare, strappando un sorriso. Bella anche la cavalcata in 4/4 di Yr Palace.
www.bearos.co.uk
BYRNE Tidal Wave Cd (Rocket Girl) Quant’è dolce e fresco il nuovo singolo di Patrick Byrne. Forse s’ode la pesante mano di Stephen Street (Blur e Morrissey in bacheca) in fase di produzione? Preso dall’esordio Slowly And Glorioulsy Tidal Wave mostra un rollìo di pop dolceamaro, una costruzione armonica quintessenzialmente british e un bel fraseggio di sei corde. Tra Frank & Walters, House Of Love e quelli che si fissavano le scarpe. Superbo scrittore con il gusto del cantautorato di lusso, questo Byrne (cognome che pesa, n’est pas?). E pure piacciono la mesta Nothing Left Here e il mid tempo di Time Wounds All Heals.
www.byrnemusic.com
M.A.S.S. Live A Little Cd (Rocket Girl) Ancora Rocket Girl, ma la buona Vinita (ex Chè records impresario) sa donarci anche dell’ottimo rockandroll sporco e vizioso. M.A.S.S. è quintetto al fulmicotone capitanato dall’irruente Justine Berry e suona come un felino incrocio tra Von Bondies, Ikara Colt, Iggy Pop (sentire Give Me A Break!), Blondie e Elastica. Live A Little è il secondo singolo e giunge dopo Hey Gravity, un’ autoproduzione che, a questo punto, è d’obbligo scovare. La title track è hit annunciato: coretti pop, rifferama hard, gusto garage e perfetto intreccio melodico. Ottima anche Unbreakable, dal gusto Kinks/Spencer Davis Group. Deliziosi e da avere.
P.S. nessuna parentela con l’omonimo gruppo che incideva su 4AD qualcosa come 4 lustri orsono.
www.rocketgirl.co.uk
FIN Spin Cd (Depth)
Emozionante debutto per questo questo quartetto; Spin è traccia che stordisce con il suo incedere romantico, le sciabolate di synth, le nervose chitarre e il pathos di una voce ruvida. Una sola traccia nel promo, troppo poco per sbilanciarsi appieno, ma i 4’25” rasentano la perfezione e fanno sembrare Muse e Haven (ovvero coloro ai quali sono stati accumunati) piccoli epigoni.
Ne vogliamo ancora.
www.fin-online.co.uk
THOMSON Suicide/Blue Soup Cd (Poptones)
Alan McGee sembra aver perso il tocco magico che aveva contraddistinto la Creation. Non fosse stato per gli Hives, l’avventura Poptones avrebbe già bella lapide tombale. Nemmeno questi Thomson sembrano destinati a risollevarne le sorti. Piacevole canzoncine tra ricordi del brit pop passato prossimo (circa Shed Seven e Menswear), coretti Beach Boys/Byrds (Blue Soup) e chitarre appena un po’ più hard. Scalfiscono, ma non incidono. E hanno poco da sfoderare la T-shirt dei Vapors in copertina…
www.thomson-online.co.uk
ECONOLINE Full Tar Cd (Seriously Groovy Music) Fa un po’ specie trovare, nelle inglesissime fila di questi Econoline, il nome di una connazionale (Valentina Magaletti) seduta dietro alle pelli. Che poi male non sono per nulla; un certo nervosismo Sonic Youth affiora dalla title track, ma si stempera in un delizioso fraseggio di sei corde e in un giro armonico a presa rapida. Più di maniera Goodbye Blue Monday e The Flypast Is Go!
www.seriouslygroovy.com
SEACHANGE Superf__k Cd (Radiate) Wow! Un po’ di sano rock and roll…cattivi al punto giusto, un bel refrain spezzato, profumi psych e garage, hard 60es riveduto e corretto, qualche fiore sonico caro ai Primal Scream d’inizio droghe e una canzone che sa di Fuzztones vestiti a festa. Magari Coppola ve li passerà pure su MTV (fa fico, oh yeah), e niente di più facile che la Radiant (Haven e 80es Matchbox B-Line Disaster in saccoccia) decida di investire qualche soldino. Io intanto corro a riascoltarmi anche le ottime Forty Nights e 7 Miles From Intrex. 3 tracce d’alto livello per una gran band. Non l’avrei mai detto dalla orrenda sleeve…
www.seachange.co.uk
VV.AA. Analogue Eats Digital Cd3” (Misterministeck) Oggettino niente male quello che esce dalle surrealiste fucine della Misterministeck: cd a 3”, quattro band di techno pop schizoide, gli Stereo Total in aggiunta, e un delizioso gadget che non vado ad illustrarvi per non togliervi la gioia di riceverlo. V’è la crema Silicon Teens dei Pinknoise, una techno da videogame vergata da The Art Of Kissing, i solfeggi da primi, ingenui, esperimenti con il casio dei Neoangin (ma che pop, ragazzi…!), le torbide spirali ricche d’espedienti alla Yello/Ideal di Frederik Schikowski e la consueta potenza d’ingegno degli Stereo Total. L’antitesi dell’electroclash, rispolveriamo i PacMan.
www.misterministeck.com
STARBODIXA Give Me Rain Cd (Uglyman) Dei JJ72 con il gusto dell’ironia, dei Coldplay senza il martirio addosso, dei 4AD fans senza la paraphernalia gotica, dei Mazzy Star con il gusto pop spalmato sulle chitarre, dei R.E.M. a pranzo con Beth Orton. Tutto questo sono gli Starbodixa, giovin virgulti capitanati dall’enigmatica Anna Elias…Intendiamoci, nulla per cui valga la pena di strapparsi i capelli, epperò qualche colpo basso riescono a cacciarlo nelle due tracce che condiscono questo quarto singolo della loro – ancorchè breve – carriera. Se vi piacciono i succitati riferimenti c’è pure And They Danced On Glass, l’album d’esordio.
www.bodixa.co.uk
THE EIGHTIES MATCHBOX B-LINE DISASTER Morning Has Broken Cd (Radiate) Ne avevo udito sprazzi, spizzichi e bocconi. E m’erano parsi ottimi nel porgere veleno fumante e blasfemità cramps in armatura hard. Morning Has Broken predilige invece solo la corazza e, seppure di lega buona e incandescente, finisce comunque con l’odorare di Korn invasati da Stooges e a scuola di indie. Un pasticcio, appunto. Chiamatelo sesto senso, ma mi rimane appiccicata l’impressione che daranno buone cose sozze.
www.radiaterecords.com
SHORT BREAK OPERATOR ep Cd (Radiate) Tutt’altra cosa le duttili e soffuse atmosfere degli Short Break Operator; quivi si declina pop triste d’autore seppure imberbe; con strizzate d’occhio a banchi di scuola Coldplay (Some Winter Song), certo indie americano (This Transmission) e a tutta la legione di alt-lo-fi o come diavolo volete chiamarlo. Pure v’è dell’elettronica tenera e morbida in Take Route/Point Odinsve e un bel pianoforte strappalacrime su Glory Verse. Non so quanto si possano reggere nell’arco di un intero album, certo è che sulle brevi distanze smuovono emozioni.
www.radiaterecords.com
JASMINE MINKS I Heard I Wish It Would Rain Cd (Bus Stop Label) Ragazzi da queste parti, con sudore e materiale grezzo, s’è fatta parte della storia della musica indie albionica. I Jasmine Minks furono tra i primevi menestrelli di casa Creation (assieme a Pastels e Biff Bang Pow), e contribuirono a diffondere quel gusto pop che coniugava Byrds, Go-Betweens e anime 60es. Nessuno se li sarebbe aspettati ancora in vita, e – soprattutto! – con dei battiti cardiaci ‘sì puri. La title track è cristallina melodia che vola dalle parti dell’aeroplano Jefferson (quello che vi amava) o ruzzola dalle cascate dei Creedence e poi viene sbattuta a neve su una coda gospel usando un frustino fingerpicking; Blown Away vi fa capire dove siano stati a scuola Travis e saputelli vari (con gran performance vocale che riporta agli Housemartins meno caciaroni), tiene il tempo come il miglior crooner mentre Learn To Suffer è mid tempo rocksteady. Se McGee la smettesse di buttare tempo e denari con Beachbuggy, Cosmic Rough Riders e umanità varia tornando a fiutare il sottobosco ne guadagneremmo noi e le sue tasche.
Lacrimuccia.
www.busstoplabel.com
BRONZE Presence Of Greatness Cd (Bus Stop Label) Vi trovate spesso perduti in mari di chitarre argentate, di pop che frizza come un succo d’arancia (Orange Juice), che manda rare cartoline (Postcard) e che suona – dio mio, sì! – nuovo pur trattenendo nel DNA antiche vestigia? Bronze è qui per servirvi. Terzetto di Newcastle dal sopraffino songwriting e smisurate ambizioni che sfoggia gran singolo intinto nel mainstream da classifiche usa e getta (siamo poco lontani – seppure in avanti – dal miglior Robbie Williams), ma s’odono – in quei pochi minuti – un retrogusto Lloyd Cole, un placar Cope, un declinare chitarre che è raro udire. Una title track pressochè perfetta nel fondere MTV generation e intelligenza pop; una migliore How Long con l’arpeggio più memorabile degli ultimi mesi e Where The River Flowns che chiama a gran voce fiammelle e stadi gremiti. Nella loro mediocrità i Bronze sono grandissimi. PS artwork di Allen Clapp, anch’esso buon compositore di casa nel rooster Bus Stop.
www.busstoplabel.com
THE GERMAN EXCHANGE Onward Cd autoproduzione Poche le info, praticamente illeggibile il press sheet. Se a ciò aggiungete che i German Exchange dovrebbero essere sudditi di Sua Maestà mentre il pacchetto recava francobollo delle italiche poste capirete come la cosa si sia fatta – per il sottoscritto – curiosetta alquanto. Sembra autoproduzione, appunto. E pure di grana buona. Il 3 tracce mostra ottima coesione, discreta manualità nella scrittura e orecchie attente: The National è venefico incrocio tra Strokes (basta!) e Violent Femmes; Look At The State Of You ha tiro corposo e belle grattuggiate di sei corde che riportano ancora una volta dalle parti di Casablancas & Co. Mentre The Horror srotola persino tastiere e arzigogolìi Pavement. Ottima la tenuta in suderecci dancefloor rock.
www.gxch.co.uk
EMETREX Curve Of The Earth Cd (Seriously Groovy) Amici di Flaming Lips e Wheat gli Emetrex sono l’ennesima compagine yankee che s’accoda ai disperati appelli alt-country di Grandaddy, Sparklehorse e Lambchop. Non si direbbe, ascoltando l’iniziale ruzzolo melodico della title track. Invece, ahimè, tutto diventa più chiaro nella laconica Out Of My Sight, e quando – infine – giunge Trip You Up ben s’accompagna, nei nostri muscoli facciali, uno sbadiglio. Peccato.
www.seriouslygroovy.com
RIVIERA Now We’ve Got Europe Cdr autoproduzione Potevamo immaginare che l’effetto Adult/Ladytron non avrebbe tardato a far proseliti. Riviera è quartetto inglese doppiomisto, sorta di dandies con forfora e pulzelle dalla dubbia moralità. Now We’ve Got Europe è puro anni 80, lustrini, bagarre e Casiotone. Sparano alto senza centrare bersaglio sicuro e né la title track (che ha, comunque, un buon sibilo a covare sotto le braci), né International Loner (uno scarto dei Denim, a sentirla) strappano urla miracolose. Meglio allora il blue mix della traccia principale, che riesce – stavolta sì – a intersecare Ladytron a Stock Aitken & Waterman, o l’appiccicoso fraseggio da Bronski Beat transex di Information. Necessitano di un tizio che ne curi la mira, essendo attualmente in studio con Nick Rhodes (Duran Duran…dev’essere dal 1986 non non digitavo questo nome) potrebbero trovare stoffa e cuciture in un colpo solo. Aspettiamo l’uscita ufficiale.
www.iloveriviera.co.uk
DESC 4 Songs By Desc Cd (SL) A leggere in giro ne parlano come dei Sonic Youth acustici o come di un Morricone on speed. Beh…Ad ascoltarli, invece paiono buoni quando non eccellenti, ma sicuramente non intersecanti codeste coordinate. Grande uso di violini, cellos e ottoni per delle tracce minimali, oscure e scheletriche. The Birds Are Falling pare Dancing Barefoot rifatta dal Balanescu Quartet; Go To Church ha del folk apocalittico annegato in un bicchiere di bourbon; Untitled è miasma in prossimità dark e Arrival spande e gocciola tristezze infinite. S’affrancassero da certo gotico americano potrebbero davvero dare grandi cose.
www.slrecords.net
SUNNO))) White1 Cd (Southern Lord) Questi sono pazzi. Prendete un ex Burning Witch (Stephen O’Malleys) e un ex Goatsnake (Greg Anderson); fateli entrare in studio assieme a Joe Preston (ex Thrones e Melvins) e Julian Cope e lasciatene scaturire colate laviche. Mantra circolari, tastiere chiesastiche, invocazioni druidiche, drones, feedback e sabba esoterici. Pazzia pura di un lungo monolite opalescente dove il doom metal viene estremizzato e bollito nel dub, il progressive diviene regressive e i Black Widow giocano a fare i Godflesh. White1 consta di 3 brani per quasi 60 minuti di musica oscura e nera. My Wall è un lungo salmodiare (l’oratoria di Cope non conosce confini) accompagnato da lamentosi organi e da un riff di chitarra autistico; The Gates Of Ballard è un serpente elettrico di 17 minuti e A Shaving Of The Horn That Speared You un lungo mantra schizoide. Negli scaffali, tra Antigroup e Merzbow ci sta benissimo. Vi piacessero le musiche di frontiera Sunno))) fa sembrare il post rock merce da MTV.
www.southernlord.com
RICOCHETS Nobody Around Cd (White Jazz) Ragazzi! Quivi si rifà il verso al miglior Spencer Davis Group d’annata! Non avevo nemmeno mai sentito nominare di striscio questi Ricochets, ma grazie ad un amico compiacente ed estremamente ammanicato con le etichette del globo, ho potuto godere dell’ottimo errenbì come le tre tracce di questo Nobody Around dimostrano. E, se la title track, viaggia effettivamente tra i Winwood fratelli e certo soul abrasivo dei 60es, I Won’t Change My Mind è un fulmicotone garage paragonabile a Solarflares. Coming Home, infine, chiude con una superba scrittura blues. A breve dovrebbe essere in arrivo pure The Ghost Of Our Love, l’album. Fremiamo.
www.ricochets.net
TENSPEEDRACER Your Demon Heart Cd (Red Flag) Un timbro vocale che sa di fumoso rock and roll (circa Iggy dalle ferite aperte); dei fulmini ritmici à la Idlewild e il sentore d’aver dotati figuri tra le dita. Your Demon Heart è tellurico anthem completo (non mi stupirei s’arrampicasse nelle classifiche indie); Save Yourself sibila Wayne Coyne e Pixies, mentre Lovers At Ten Paces è acustico riempitivo. Radio 1 e XFM se ne sono già accorte, accodiamoci.
P.S. molto bello il dischetto trasparente.
www.redflagrecords.com
FUTURE KINGS OF SPAIN Face I Know Cd (Red Flag) Sempre sulla curiosa Red Flag giungono anche i Future Kings Of Spain, trimurti USA dai neuroni hard rock. Hard come se gli Strokes imparassero un quarto accordo dagli Steppenwolf, come se i Vines esistessero veramente o come se gli Stooges remixassero Yeah Yeah Yeahs. C’è un metodo nella loro stradiaola follia, e le tre tracce di Face I Know lo dimostrano. Anche quando, in You Dream In Solid Gold, viaggiano a corrente Pavement.
www.redflagrecords.com
VICTWENTY Victwenty Cd (Mute) Dopo il Commodore rock arriva Victwenty. La mistura oggigiorno è di moda assai: un canovaccio sintetico, furti technopop, antiquariato 80es e un par di donzelle. Ladytron, insomma. Vic20 spalma ancor di più i referenti guizzando tra beoti salamelecchi Erasure (con i quali sono in tour), Yazoo testosterone e Adult. Bella ricerca melodica (Kiss You; Hell To Helsinki) e frigidaire vocoder (Txt Msg). Non i nuovi Kraftwerk, ma godimento digital glam assicurato.
www.victwenty.com
MOTORMARK (We Hate) Everybody In The Discoteque 7” (Popchild) Ancora ronz’i kraftwerk, filtri vocali, sberleffi U2 berlines e minimalismo pulsante. Questo è (We Hate) Everybody In The Discoteque, ultimo parto dei sonici (e ottimi) Motormark. Tra nevrosi Bis (da poco splittati), gimcane Devo e deragliamenti electro, mettono a punto una travolgente avventura sonica con pochi eguali. Gustosissimi e consigliati anche Fanzine e I Love You, gli inediti. Fatevelo mandare seduta stante.
www.motormark.net
Playlist:
1) DONDEREVO Digital Bird God Ep
2) MOTORMARK (We Hate) Everybody In The Discoteque
3) SUSHIROBO The Light-Fingered Feeling Of Sushirobo
4) J.XAVERRE Saturday
5) ELECTRELANE I Want To Be The President Ep
6) M.A.S.S. Live A Little
7) SEACHANGE Superf__k
8) VV.AA. Analogue Eats Digital
9) RICOCHETS Nobody Around
10) BRONZE Presence Of Greatness
Michele Benetello