presentazione del progetto FreebotoSalve a tutti,
sono Stefano dei Caboto, il gruppo autore del recente “Did You Get
Visuals?”, pubblicato con Raving Records e distribuito da Wide, che
avete recensito nella vostra rivista.
Vi scrivo per presentarvi un progetto parallelo della band che abbiamo
intenzione di chiamare “Freeboto”.
“Freeboto” è la diffusione gratuita via Internet delle nostre session di
improvvisazione e studio registrate in sala prove. Abbiamo cioè deciso
di proporre il lavoro reale che si nasconde per mesi dietro ai
risultati, che poi diventano dischi. E’ un progetto certamente destinato
a chi vuole scoprire le sorgenti, lo stato embrionale dei suoni, magari
non perfetti, ma mescolati agli sguardi, alle urla, alle parole di
sottofondo, all’incomprensione e alle incertezze del provare una cosa
“per la prima volta” o “per caso”.
Freeboto racchiude così tutto quello che spesso non può essere ripetuto:
un discorso lasciato in sospeso per sempre, senza una risposta.
Sarà una serie discografica gratuita – composta da frammenti, così come
ho cercato di descrivervi – nutrita ogni tre-quattro mesi, disponibile
direttamente sul nostro sito www.bluebaobab.net/caboto in formato mp3 e
dotata di un file con la copertina da stampare.
A noi questo materiale, semplicemente, piace, e ci stimola l’idea di
condividerlo.
A gennaio quindi uscirà sul sito la Freeboto n°1 con spunti sia del 2002
che del 2003: undici tracce di improvvisazione per 33 minuti.
Speriamo che questa notizia, così come l’indirizzo del sito cui
collegarsi per scaricare la musica (www.bluebaobab.net/caboto) trovi
spazio nelle news di gennaio della vostra rivista, in modo che il
progetto non rimanga ancorato a una stretta di amici via mail, ma possa
essere accolto da tutti quelli che siano interessati.
Grazie dell’attenzione.
Stefano Passini