@Cassero 21/04/05
Di Ambra Galassi
Se ci sono dubbi sulla validità e il senso delle performance live degli ormai sempre più numerosi musicisti che si fanno bastare un laptop, non possiamo averne sull’aspetto dal vivo dei Matmos. L’ironia dei due compositori di concept album è uno dei sintomi più evidenti della loro sproporzionata umanità nel trattare qualsiasi tipo di suono.
Ma procedendo per ordine, non trascuriamo i Dick Slessing Combo aka Mark Lightcap e Steve Goodfriend che, con una performance che in fatto di tempo speso ha sfidato quella degli headliner, hanno monopolizzato il palco della ammirabile location con una chitarra e un basso del tutto a loro agio nel ripetere tre note in loop.
In seguito ad un significativo sit-in del pubblico, gli attesissimi hanno fatto il loro ingresso salutando con la mano.
Nonostante i più che fastidiosi problemi con il proiettore che ci hanno privato per la maggior parte delle immagini sullo sfondo, tutt’altro che insignificanti, Drew Daniel e MC Schmidt hanno intrattenuto gran parte dei presenti con le bollicine e gli inquietanti rumori di ‘A Chance To Cut Is A Chance To Cure’, hanno fatto cantare nonchè ballare con la Regicide e di seguito gli altri motivetti medievali (intonate con l’abitino invernale di Drew Daniel). Secondo spiacevolissimo inconveniente sono state le chiacchiere di chi aspettava solamente la fine del concerto e non faceva altro che urlare non proprio apprezzamenti ai nostri amici sul palco.
Tant’è che, contribuendo anche l’ora tarda, il dj set è iniziato in men che non si dica. A parte questo, uno show entusiasmante, come entusiasti erano i performer nel girare le manopole del mixer.