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ottobre 2004 “Rainbow boys” di Alex Sanchez
novembre 2004 “Tutt’orecchi” di Dennis Cooper
“Rainbow boys” di Alex Sanchez – ottobre 2004
Da qualche anno negli Stati Uniti è esploso il fenomeno della letteratura gay ambientata nelle high school americane. Le high school diventano il luogo eletto per raccontare come cambia l’America, che cosa si prepara per le nuove generazioni, quali problemi il paese vive e si trova ad affrontare. La questione gay è diventata centrale nella riflessione e nell’interpretazione che l’America dà di sè, ed entra prepotentemente in un luogo simbolo di tutta la produzione culturale americana, dal cinema, alla musica alla letteratura (dai b-movie sul rock‘n’roll degli anni cinquanta, ai film dell’orrore ambientati nelle high school). Storie di adolescenti oppressi da un contesto ancora omofobo, ma più disponibile ad accettare il loro bisogno di dichiararsi, di vivere l’amicizia e di amare. Sono libri che raccontano con verità le ‘vite straordinarie’ di ragazzi comuni, alle prese con i problemi e i desideri tipici di un adolescente: l’insicurezza, le prospettive individuali incerte, il bisogno di definire la propria identità, di imporsi rispetto al gruppo e all’universo degli adulti.
Rainbow Boys di Alex Sanchez è considerato uno degli esempi migliori e di maggior successo del genere. Uscito nel 2001 per Simon & Schuster (New York), è entrato subito nelle classifiche dei libri più venduti negli Stati Uniti, coinvolgendo pubblici diversi e di tutte le età, lettori comuni e addetti ai lavori. Ha conquistato numerosi riconoscimenti, tra i quali, le selezioni 2003 dell’International Reading Association e dell’American Library Association , nel 2002 la selezione del Lambda Literary Awards.
Rainbow Boys ha per protagonisti tre studenti diciassettenni del liceo Whitman in una imprecisata provincia americana. Jason, l’eroe sportivo della scuola, fidanzato con Debra e in conflitto con il padre alcolizzato; Kyle, un ragazzo omosessuale non ancora dichiarato e Nelson, giovane appariscente, fiero campione dei diritti degli omosessuali. Tutti e tre alle prese con problemi familiari, l’omofobia, le prime esperienze sessuali, e i difficili rapporti reciproci. Un ritratto appassionato, ma anche ironico delle scuole superiori americane, capace di restituirne i colori e i suoni, ormai parte dell’immaginario collettivo occidentale.
“Tutt’orecchi” di Dennis Cooper – novembre 2004 (collana Liberi e Audaci)
Reportage, interviste, ritratti, necrologi scritti negli anni ’90 dal noto autore americano Dennis Cooper, pubblicati da alcune tra le più importanti riviste (SPIN, George, The Los Angeles Weekly e Interview) e qui presenti nelle versioni integrali con l’aggiunta di un nuovo testo scritto appositamente per l’edizione italiana.
Dennis Cooper non è un giornalista alla ricerca di scoop ma un autore che, come recita il titolo, si mette in ascolto di realtà ignorate o deformate dalle semplificazioni dei mass media. In Tutt’orecchi si raccontano i giovani prostituti californiani malati di aids, la nuova cultura rave, l’intensa arte della fotografa Nan Goldin, il punto di vista della bistrattata Courtney Love (leader delle ‘Hole’ e vedova di Kurt Cobain), la poetica di Bob Mould, ex leader del gruppo musicale Hüsker Dü. Spiccano le interviste a Keanu Reeves, Leonardo DiCaprio, e Stephen Malkmus dei Pavement ed è difficile dimenticare i commossi necrologi di River Phoenix, Kurt Cobain, Bob Flanagan e William Burroughs.
Tutt’orecchi è uno spaccato degli anni ’90 nei suoi protagonisti più marginali e in quelli di successo. Lo sforzo di raccontare un decennio che influenza fortemente il nostro presente e che nell’intelligente sguardo di Cooper ci porta a riflettere su temi quali il significato delle culture giovanili, del rapporto fra industria dello spettacolo e cultura e del nesso fra arte e vita.
Dennis Cooper è uno scrittore che sa conquistarsi la fiducia dei suoi interlocutori, siano essi ragazzi di strada o attori celebrati, adolescenti in difficoltà o idoli della musica. Egli mostra una comprensione non paternalistica verso gli ‘ultimi’ e un’inconsueta disponibilità a cogliere e valorizzare, senza intenti apologetici, la personalità e il contributo artistico di star dello spettacolo e dell’arte.
Dennis Cooper (1953) ha fondato e diretto la rivista letteraria Little Caesar, pubblicato varie raccolte di poesia e diversi romanzi. In Italia sono Gia apparsi Frisk (Einaudi) e Ziggy, Idoli e Tutti gli amici di George (Marco Tropea).
Alba Sannicandro
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