Un film da vedere comunque, anche solo per grandi sequenze d’azione come quella della metro o quelle dei combattimenti: tra un film d’autore e l’altro, tornare bambini fa bene ogni tanto.
Di Lucio Carbonelli
lucio.carbonelli@aliceposta.it
“Beato il paese che non ha bisogno di eroi”, scriveva Bertold Brecht un po’ di tempo fa… beh a quanto pare l’America non deve essere un paese tanto beato perché di eroi ne ha bisogno eccome, e nemmeno di semplici eroi, visti i super-cattivi che ci sono in giro, ma proprio di super-eroi!
Spiderman è il supereroe del caso, ma prima di tutto lui è Peter Parker, un ragazzo, ed ha gli stessi problemi di tutti noi: ha un lavoretto con cui sbarcare il lunario, ma viene licenziato a inizio film; va all’università, ma arriva tardi alle lezioni; vive da solo, ma ha problemi con l’affitto; ama una ragazza, ma il suo Amore non può che essere problematico… insomma, quando Peter sbaglia pure candeggio e si dimentica del suo compleanno, la prima impressione è confermata: Peter Parker è uno sfigato proprio come noi.
Peter Parker o dei dolori del supereroe da giovane, quindi: ecco di cosa ci parla questo film.
Peter ha dei superpoteri, certo, ma questi non lo aiutano mica a vivere la sua vita normalmente, anzi, come se non bastassero i problemi di cui sopra, Peter deve anche occuparsi di salvare il Mondo: “Grandi poteri, grande responsabilità”, come diceva suo zio e “Supereroi con superproblemi”, come dicevano alla Marvel; ma il fatto è che, a un certo punto, Peter si stufa di non avere più una vita sociale e, soprattutto, diciamoci la verità, si stufa di non poter stare insieme a quella gran bella ragazza di Mary-Jane e così decide si buttare via il costume e di vivere come una persona normale: perde addirittura i poteri (forse ha somatizzato?) e diventa pure miope, così sarà più facile non vedere più tutto lo schifo che c’è intorno.
Insomma questo film ci parla del gran rifiuto di Peter: se il paragone non fosse troppo irriverente potremmo dire che il nostro Peter assomiglia un po’ al giovane Rimbaud che abbandonò la Poesia perché si soffriva troppo…. e così fa Peter, appunto, per il mal d’Amore abbandona i suoi superpoteri alla ricerca di una nuova vita con la ragazza che ama, inizia addirittura a leggere poesie per conquistarla ma…
La pace dura poco per il povero Peter, infatti c’è in giro un certo Otto Octavius che dice di voler avere il potere di un sole nel palmo di una mano e per fare questo non si capisce bene perché ma si trapianta certi tentacoli biomeccanici nella sua propria carne viva. Inutile dire che questi tentacoli meccanici ben presto prenderanno il sopravvento sulla coscienza umana e decideranno di voler conquistare il mondo intero e uccidere tutti.
Continuando con i nostri rimandi sballati adesso potremmo parlare dello strano caso del Dottor Jeckyll e Mr. Hyde, del mito (cyberpunk?) della Macchina che vince sull’Uomo, addirittura di certe tragedie shakespeariane con relativi cattivoni fuori di testa… ma andiamo pure avanti.
Vedendo tutto questo casino il nostro Spidey non può non intervenire anche perché, fatto non secondario, il semi-Polipone biomeccanico gli ha rapito la ragazza… e l’Amore fa girare il mondo, si sa, quindi ecco il ritorno di SpiderMan contro Doc Octopus con relative mazzate pesanti.
Questo film è proprio un’americanata post-moderna, ma una grandissima americanata post-moderna! Di quelle da sudore alle mani e brividi lungo la schiena, di quelle che commuovono e divertono, di quelle che provocano vertigini… un film da vedere comunque, anche solo per grandi sequenze d’azione come quella della metro o quelle dei combattimenti: tra un film d’autore e l’altro, tornare bambini fa bene ogni tanto.
Quanti capitoli sfornerà questa serie? Questo non ha importanza, Spiderman is back in action e che sia pure una serie infinita, se tutti i capitoli ci faranno divertire a questa maniera!
Certo è che, vista la (fastidiosa) scena-trailer messa lì apposta, il terzo capitolo è già in lavorazione, anche se il grande Sam Raimi (il cui gran mestiere si vede nella scena ospedaliera della ribellione dei tentacoli: puro Horror!) pare non sia stato riconfermato purtroppo.
Però se anche la rosso-crinita MJ, dopo il disvelamento del suo eroe, ha dato il suo benestare, fregandosene se il suo amato mancherà a qualche prima o lei stessa verrà presa in ostaggio qualche volta, chi siamo noi per dire basta?
Unica perplessità: perché Mary-Jane dice: “Falli secchi, Tigre!”?
Lui è l’Uomo Ragno!
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