(Zeder 2017)
Salmagündi è il nuovo progetto di Enzo Zeder, bassista dei Kotiomkin e degli Egon Swharz, progetto condiviso con un altro bassista (Francesco Pacifici), un batterista ( Mattia Maiorani) e un cantante, anche ai sintetizzatori (Franco Serrini).
Il gruppo teramano si muove lungo le traiettorie di un funky-prog con molte varianti. L’approccio è molto zappiano, anche se ci sono molte attinenze tanto con i Primus, quanto con l’asse The Residents–King Crimson. Non a caso a quest’ultimo gruppo è dedicata Viridian face with a Crimson tongue, con un incedere liquido e pulsante allo stesso tempo. Al quartetto abruzzese piacciono molto gli ossimori e mettere insieme tendenze musicali generalmente contrapposte, così in Cavandoli il quartetto crea un orgia noise miscelata a momenti più schematici e ad altri psichedelici, un po’ come in Side effects, dove vengono evocati i Primus del “Brown album”.
In “Life of Braen” c’è anche spazio per un omaggio alla primissima new wave, quella più affascinata dai richiami elettronici e dai colpi di coda del funky-disco.
Il disco è stato stampato in edizione limitata a 222 copie in digipak serigrafato e numerato a mano.
Voto: 7
Vittorio Lannutti