For Against ‘December’

Due Recensioni Due Siori E Siori.

 

 

 

Prima Recensione Di Alessandro Crestani

acrestani71@yahoo.com

Con la riedizione in versione rimasterizzata di ‘December’, originariamente apparso nel 1988 sulla defunta etichetta Indipendent Project Records e da lungo tempo irreperibile, prosegue l’opera di restauro, da parte dell’ormai imprescindibile Words On Music di Minneapolis, dell’intera discografia dei For Against, formazione di culto originaria di Lincoln, Nebraska, autrice di una serie di oscuri ma fondamentali dischi pop tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio di questa decade.
Musicalmente più complesso rispetto al precedente ‘Echelons’, ‘December’, con la sua comparsa, anticipò il movimento, che sarebbe presto emerso su questa sponda dell’Atlantico, noto come shoegaze/dreampop.
E’ difficile non riconoscere nella sua miscela di darkwave, rumore, new wave e pop, quello che in seguito sarebbe stato il sound di gruppi (Ride, Kitchens of Distinction, Moose, That Uncertain Feeling, Slowdive, per citarne alcuni) che di lì a poco, a partire dalla fine anni Ottanta e fino alla metà dei Novanta, avrebbero dominato le scene indipendenti, senza peraltro che il filone avesse ad esaurirsi, come ha dimostrato il poderoso revival di questi ultimi anni.
Ed è proprio il confronto con uno dei dischi che nel recente passato maggiormente hanno segnato questa rinascita delle sonorità dreampop, ossia ‘Turn on the bright lights’ degli Interpol, che ‘December’ rivela il proprio essere stato anticipatore di uno dei grandi fenomeni musicali dell’ultimo ventennio: se la band di Brooklyn, con il proprio esordio, ha riassunto tutto quanto va dai Joy Division agli Slowdive, passando per New Order e Chameleons, i For Against con la loro seconda prova sulla lunga distanza hanno creato quel trait d’union che ha permesso di rinnovare l’esperienza di fine anni Settanta/inizio anni Ottanta proiettandola verso nuovi orizzonti artistici.
Non possiamo che augurarci che l’iniziativa dalla Words On Music renda finalmente giustizia ai tutt’ora attivi For Against, permettendo loro di raggiungere un pubblico sempre più ampio e in grado di cogliere l’importanza di quanto essi tempo addietro hanno rappresentato

 

Seconda Recensione di Marco Paolucci

uccio12@hotmail.com

Dei For Against se ne era già parlato/cliccato nelle webpagine di kathodik in occasione della ristampa del loro primo lavoro ‘Echelons’ per l’etichetta Words On Music. La quale etichetta ci fornisce ancora l’occasione di ritornare su questa band per certi versi meritoria di una riscoperta almeno tardiva e necessaria grazie alla nuova ristampa filologica del loro più caratteristico e fondamentale album che va sotto il nome di ‘December’. Caratteristico perché fautore di un suono post-punk denominato shoegaze che verrà ripreso e sviluppato in terra d’albione da gruppi come Pale Saint e Ride, e che richiama senza scadere nella pedissequa imitazione i padri putativi e numi tutelari Joy Division. Pietra di paragone e specchio in cui i For Against si riflettono per le tematiche angosciosamente ossessive e per il suono che risiede in Sabres, danza esoterica e bordone cantilenante di oscure paure ancestrali; oppure in They Said malinconica ballata folk in salsa esoterica; e ancora The Effect sincero omaggio al mondo Joy Division di cui sopra. E ancora in Clandestine High Holy dove i Gang Of Four conviviali schizofrenizzano un pranzo da qualcuno, invitato dai New Order, che non conoscono ma apprezzano per il buon gusto nel vestire. Una dovuta ristampa per l’avamposto della wave amara nella terra dei desideri.

For Against ‘December’ (Words On Music 2005)

http://www.words-on-music.com/